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Sette film in sette giorni – guida alla settimana cinematografica in tv Dal 6 al 12 febbraio

05/02/2012

Sette film in sette giorni – guida alla settimana cinematografica in tv Dal 6 al 12 febbraio

Il freddo che ha invaso la Penisola potrebbe dissuadere molti dall’uscire: in questo caso, il palinsesto televisivo offrirebbe più di un rimedio anti-noia, rigorosamente cinematografico. Ad inizio settimana approda sul piccolo schermo una rivisitazione piuttosto serrata e spettacolare di un complotto ai danni di Hitler nella Germania nazista, “Operazione Valchiria” (2009, Rai 3, lunedì 6 febbraio – 21,05), thriller storico di Bryan Singer, coraggioso nel non aver fatto ricorso al digitale per gli scenari dell’epoca, puntando sui pochi edifici nazisti rimasti integri. Ottima interpretazione bipolare di Tom Cruise, compìto nell’esecuzione degli ordini ma intimamente dissidente.

Un salto in Oriente, anzi, mille salti e letali piroette marziali il giorno dopo con “La tigre e il dragone” (2000, Rai 4, martedì 7 febbraio – 21,10) di Ang Lee, dove fatto salvo un leggero smarrimento per l’esotismo – che può anche valere, piuttosto, come fascinazione – il genere wuxiapian non mancherà di appassionare nella propria suggestività. Il furto di una spada e l’educazione di un giovane guerriero s’intrecciano in un meccanismo sinestetico impeccabile, dove funziona tutto: dalla fotografia alla colonna sonoria, dalle interpretazioni individuali alle scenografie. Non si vincono quattro Oscar per caso.

È già un classico, benché relativamente giovane, il toccante “Will Hunting – Genio ribelle” (1997, Rai Movie, mercoledì 8 febbraio – 21,00) di Gus Van Sant, con uno splendido duetto tra Matt Damon e Robin Williams, in grado di oscillare senza forzature dalla commedia al dramma. La storia di Will, orfano sguattero dalla vita difficile che si riscopre genio della matematica, si sviluppa con gradevole scorrevolezza, dissimulando l’inchiesta cinematografica sui borderline tipica di Van Sant sotto le spoglie di una vicenda umanissima.

L’orario non aiuta, a meno che non si sia particolarmente avvezzi alle atmosfere orrorifiche: “The Exorcism of Emily Rose” (2006, Rete 4, giovedì 9 febbraio – 00,00), di Scott Derrickson, visto a mezzanotte dovrebbe fare un certo effetto, specie se si tiene conto del fatto che è tratto da un fatto di cronaca. L'avvocatessa Erin Bruner accetta malvolentieri di assumere la difesa di un prete, padre Moore, imputato dell'omicidio di una giovane donna alla quale ha praticato un esorcismo. Singolare commistione di legal thriller ed horror, parco negli effetti speciali, dosato nelle visioni macabre e molto attento a suggerire atmosfere con le variazioni tonali della fotografia.

Il week-end inizia con un pomeriggio piuttosto caramelloso, grazie alla commedia soft “A spasso con Daisy” (1989, Rai Movie, venerdì 10 febbraio – 17,40) di Bruce Beresford, storia dell’amicizia tra una vivace signora ebrea ed il proprio autista di colore. Ottimo cast (Jessica Tandy, Morgan Freeman, Dan Aykroyd) per una sceneggiatura lievemente didascalica, ma irresistibile, in grado di trasformare con dilagante ironia una possibile collisione in un’affettuosa dipendenza amicale.

Alta tensione in chiusura di settimana con “Il cliente” (1994, Rete 4, sabato 11 febbraio – 21,15), adattamento da un romanzo di Grisham da parte di Joel Schumacher. Quando si dice che il fumo fa male: l’undicenne Mark Sway assiste involontariamente al suicidio di un avvocato mentre fuma di nascosto una sigaretta e si troverà addosso Cosa Nostra e l’Fbi. Con intenti opposti, ovviamente. Grisham ha una scrittura così “filmica” da cancellare molti dei registi che provano a trasporne l’opera. Schumacher galleggia, ma di là della critica in senso stretto, vuoi per merito dello scritto o per mancato demerito del regista, il film funziona per ritmo e prove attoriali (Susan Sarandon e Tommy Lee Jones su tutti).

Finite le partite, di domenica, su Iris sarà possibile vedere un Oliver Stone d’annata, con “Gli intrighi del potere – Nixon” (1995, domenica 12 febbraio – 17, 35), dal cast spaventoso: Anthony Hopkins, Ed Harris, James Woods, ma bene anche gli altri. Preceduto da un'inchiesta giornalistica matura, equilibrata, meticolosa, finisce per diventare una psicanalisi cinematografica ed un affresco universale sul potere, sorta di cronistoria shakespeariana in flashback. Lo spettatore europeo non potrà apprezzare in pieno i riferimenti alla politica americana del tempo, ma in periodo di scandalo calcio-scommesse, un film così, alla domenica, ci ricorda che ogni Paese ha le sue magagne.

Antonio Maiorino

 

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