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31/07/2013
I gamberi, tra scienza e cucina
I gamberi sono tra i crostacei più apprezzati nel mondo dell’alta cucina per il loro gusto delicato e raffinato. E' nostra intenzione fornirvi qualche cenno su questa speci, prendendo avvio da uno degli aspetti più simpatici. Rammentate il detto “rosso come un gambero”? Questo modo di dire, di utilizzo alquanto comune, proviene in effetti dal colore rossiccio dell’animale, che è ricoperto da una corazza ricca di spine. Il loro corpo si allunga dai 7 fino ai 22 centimetri ed è dotato di chele, necessarie per il nutrimento, e di branchie che filtrano l’acqua. Nella parte posteriore troviamo la coda, con una caratteristica forma a ventaglio.
Abbiamo un po' stimolato la vostra curiosità? Ci auguriamo che l'argomento sia di interesse, cosi vi forniamo ancora qualche breve cenno. Dunque, in virtu' di questa costituzione, il gambero riesce a muoversi facilmente all’indietro. Il suo habitat naturale è rappresentato dalle profondità dove per nutrirsi reperiscono organismi vegetali o invertebrati, sfruttando le antenne presenti sul capo.
Occorre pero' rimarcare la differenza che intercorre tra le due principali varietà che possiamo incontrare: i gamberi di fiume, tipici degli ambienti di acqua dolce, che spesso possono indurre in inganno chi non se ne intende, lasciandosi passare per prelibate aragoste e quelli di mare, di maggiori dimensioni e con chele più grosse, con le quali catturano le prede. Vivono prevalentemente di notte, riproducendosi per lo più nel periodo della primavera, e dopo aver fecondato le uova, le accudiscono e le conservano sull’addome finché non si schiudono.
Insomma, una gran bella fatica! Una volta nati, i nuovi individui hanno l’aspetto di larve e, per questo motivo, vengono accuditi dai genitori nei primi
giorni di vita. Ma facciamo attenzione a non confondere i gamberi con i gamberetti: questi ultimi infatti, sono noti per le dimensioni molto più ridotte, non hanno chele e soprattutto si possono facilmente riconoscere dal colore biancastro. Sarà facile intuire che anche i gamberetti camminano con il simpatico movimento all’indietro, e la loro corazza è piuttosto tenera, al punto che alcuni preferiscono perfino non toglierla.
Come mangiarli? Fritti, bolliti con con sale e limone, accompagnati ad un piatto di spaghetti o ancora in un cocktail condito con maionese. Piccoli suggerimenti, a titolo esemplificativo e non esaustivo perche' in cucina la fantasia è un elemento essenziale. Siamo certi che, qualsivoglia sia la preparazione scelta, il risultato sarà eccellente e premierà i vostri sforzi.
Ilaria Licenziato