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Il Diavolo della Tasmania, un terribile predatore.

06/11/2013

Il Diavolo della Tasmania, un terribile predatore.

Il Diavolo della Tasmania o Diavolo orsino è il più grande e massiccio marsupiale carnivoro dei nostri giorni. Un tempo molto diffuso nel continente Australiano, oggi è dichiaratamente una specie protetta, poiche’ presente in scarso numero solo nelle foreste di eucalipto dell’Isola di Tasmania.

Ha un corpo tozzo, una testa alquanto sproporzionata e piuttosto grande mentre la coda invece è piuttosto lunga, grossa all’inizio ma affusolata alla fine. L’animale, in età adulta, raggiunge i 60 cm di lunghezza con un peso di circa 10 kg.

La sua pelliccia è di una tinta scurissima, quasi nera, sulla quale risaltano alcune macchie bianche, posizionate intorno alla gola, quasi a formare un collare, a livello delle spalle ed alla base della coda.

Ama la vita solitaria, eccezion fatta per il periodo degli amori. L’esemplare maschio è più grande della femmina ed i piccoli, che alla nascita non sono ancora perfettamente formati, restano per alcuni mesi all’interno del marsupio, ben agganciati alle mammelle. Durante questo periodo le madri sono anche impegnate a costruire un comodo nido composto di erbe e foglie, sul quale deporre i piccoli che, nel frattempo, iniziano a crescere.

Nelle ore diurne si nascondono nel fondo delle caverne, fra le rocce o all’interno degli alberi mentre di notte sono attivissimi nel cacciare le prede. Sono voracissimi, si cibano di animali di ogni tipo ed sono in possesso di un morso che è fra i più potenti di tutti i mammiferi, capace di strappare sia muscoli che ossa.

Per gli allevatori rappresentano un pericolo perche’ ben note sono le loro incursioni notturne all’interno dei recinti ove, urlando furiosamente, sono soliti far strage di numerosi animali, molti di più di quelli che in realtà poi sono in grado di mangiare.

Probabilmente il loro nome è da ricercarsi sia per queste urla che, riecheggiando nel silenzio notturno, fanno davvero accapponare la pelle, sia per il colore nero della pelliccia che contrasta fortemente con le orecchie che divengono rosso porpora durante la predazione.

Letizia Passantino

 

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