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28/11/2013
Il coniglio nano, un piccolo e dolce amico.
Entrato da qualche anno nelle case di molte famiglie italiane, un po’ per moda ma soprattutto per motivi affettivi, il coniglio nano puo' ritenersi senza dubbio un ospite molto gradito. Dolce, vivace e socievole è anche facilmente addomesticabile e soprattutto è semplice da gestire. Occorre pero' stare attenti e vigilare attentamente soprattutto quando lo lasciamo scorazzare per casa per evitare che possa rosicchiare fili della luce, stoffe e cartoni.
Molto amato sia dai grandi che dai bambini, discende dal coniglio selvatico e quindi rientra nella famiglia dei leporidi. Le varietà in commercio sono tante ma le più conosciute sono: il coniglio nano a pelo corto (il più piccolo rappresentante della specie), che da adulto può raggiungere il peso massimo di 800-1200g, la testa di leone, di ugual misura ma cosi denominato in virtu' di una zona a pelo molto lungo intorno al collo, ed infine l’ariete, il rappresentante più grande della categoria, che da adulto raggiunge facilmente i 2 kg.
Cosi come i suoi parenti roditori, possiede la peculiare caratteristica di avere una crescita continua di denti e unghie, il che lo costringe a rosicchiare tutto cio' che gli capita per tentare di consumarli.
Bisogna anche essere attenti a non farlo ingrassare troppo; nonostante sia un animale erbivoro, è essenziale che la sua alimentazione sia quanto più semplice e varia possibile, costituita essenzialmente da fieno, verdure di stagione e poca frutta o naturalmente del pellets vegetale preconfezionato.
Altra bizzarra abitudine che gli appartiene, che però può far arricciare il naso a chi non è avvezzo agli animali, è la ciecotrofia, ossia l’abitudine di cibarsi delle proprie feci, soprattutto durante la notte. Cio' in quanto, avendo una digestione limitata, mangiandole riesce ad integrare l’apporto proteico necessario e paradossalmente a proteggersi da alcune malattie parassitarie.
Alcuni pensano che sia delicata, in realtà la sua costituzione è piuttosto robusta, ma deve comunque essere vaccinato e controllato periodicamente dal veterinario. Può vivere all’esterno perché non teme il freddo, anzi soffre molto il caldo, soprattutto le temperature estive superiori ai 30 gradi. Al proposito è fondamentale che in casa si individui una zona fresca ed appartata dove poter collocare la sua gabbia, che deve essere anche molto comoda e spaziosa.
In ogni caso, si deve tener ben presente che, se si sceglie di prendere questo piccolo e grazioso animale, non è un giocattolo ma un essere vivente e devono essere rispettate le sue necessità, trattandolo quindi come un membro della famiglia a tutti gli effetti.
Letizia Passantino