Non sono bastati i 90 regolamentari, nè i successivi 30 minuti dei supplementari per decretare la formazione vincitrice della League Cup. A Wembley, infatti, Cardiff City e Liverpool hanno dato vita ad un incontro combattuto e ricco di colpi di scena, e solo ai rigori i reds di Dalglish sono riusciti ad avere la meglio sugli avversari,  che giocano nella seconda divisione britannica. Il Liverpool mette questo trofeo in bacheca per l'ottava volta nella sua storia, record assoluto per tutte le formazioni d'oltremanica.

Era partito fortissimo il Liverpool,  e dopo nemmeno due minuti  una traversa clamorosa di Johnson fa gridare inutilmente al gol i supporters dei reds, accorsi in massa a sostenere i propri beniamini. Ma alla prima distrazione la difesa del Liverpool viene punita. Al 18° è  Miller che  serve al centro dell'area il ventenne Mason, abilissimo nello sfruttare l'incredibile varco e  nel realizzare con  un tiro in diagonale.  

Il pareggio arriva nella ripresa, sugli sviluppi di un corner, con Skrtel rapido a ribadire in rete un tiro di Suarez respinto dal palo. Si arriva ai supplementari, e i reds trovano il vantaggio con Kuyt e pregustano già il successo. Ma all'ultimo minuti, è il gigantesco centrale difensivo del Cardiff, Turner, a realizzare il 2 a 2 che gela il Liverpool e manda le squadre ai rigori.

Ai penalty comincia la tensione che genera la 'follia' dei tiratori, che sbagliano a ripetizione. Il Liverpool mette fuori i primi due penalty, con Gerrard e Adam. Il Cardiff sbaglia con Miller, e poi realizza con Cowie. Tocca a Kuyt, che realizza, e subito dopo di lui, è Gestede del Cardiff che manca la trasformazione. Parità assoluta, dunque, almeno fino al rigore decisivo, in negativo per il Cardiff, di Anthony Gerrard, cugino del ben più famoso giocatore dei reds e della nazionale inglese, che manda fuori, spezzando il sogno dei suoi tifosi, e ragalando così il trofeo al Liverpool.

Donatello Giannetti