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27/02/2012
Sette film in sette giorni – guida alla settimana cinematografica in tv Dal 27 febbraio al 4 marzo
Al lunedì gli italiani si sveglieranno con i verdetti degli Oscar già serviti - la notte - su di un guanciale di piume d’argento: e magari, allora, con la voglia di riscoprire qualche film d’autore in più. Piccola maratona ad inizio settimana con “Il profeta” (2009, Rai 3, lunedì 27 febbraio – 21,05), sorta di Scarface d’oltralpe diretto con mano sicura da Jacques Audiard, illustre sconosciuto in Italia, ma a quanto pare non in quel di Cannes, dove il film guadagnò il Gran Premio della Giuria. Malik El Djebena, fresco maggiorenne, è condannato a sei anni di carcere. Non sa leggere, né scrivere, forse nemmeno campare. Ma il carcere diventa scuola di vita. Film di piana visionarietà, audacemente proposto in prima serata.
Classico dei classici, così classico da essere... sconosciuto. Ci sarebbe da scommetterci che, in fin dei conti, è piuttosto obliato il must “Via col vento” (1939, Rete 4, martedì 28 febbraio – 21,10), mélo molto mélo di Fleming – ma dicono, non a torto: con più di uno zampino del mitico produttore David Selznick. Gable & co. iconici, archeologia geniale – ed industriale – di Beautiful.
È nelle sale con “War horse”, accusato di stucchevole citazionismo – non date retta. A metà settimana, Steven Spielberg è in tv col classico “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977, Iris, mercoledì 29 febbraio – 21,10), favola fantascientifica che sembra piuttosto raccontare la favola del cinema. Due incontri con gli UFO (avvistamento, tracce fisiche), seguiti dal terzo: genitori di un bimbo scomparso e scienziato francese in attesa dell’appuntamento. Qualche anno dopo Spielberg diffuse un’edizione di 152 minuti: il cinema è mutante, evidentemente.
Nel blando giovedì cine-televisivo, alla sera lo sguardo cinefilo si riscatta con una delle poche ma sempre convincenti prove di Sean Penn alla regia: “La promessa” (2001, Iris, giovedì 1 marzo – 21,10), storia di un poliziotto prossimo alla pensione (Jack Nicholson) che si lancia nell’ultima indagine: la ricerca dell’assassino di una bambina stuprata. Da un’opera letteraria di Friedrich Dürrenmatt, Penn trae un film essenziale, in cui l’evocazione risiede nella circolarità inizio\fine e nella splendida fotografia di Chris Menges.
La splendida maturità di Clint Eastwood si apprezza in “Million Dollar Baby” (2004, Rai Movie, venerdì 2 marzo – 21,00). Il regista interpreta Frank Dunn, ex pugile, che ora gestisce una palestra a Los Angeles, rintanato in una scorbutica solitudine. La giovane proletaria Maggie cerca di diventare una campionessa; e, molto più che contestualmente, di scioglierlo. Storia di un riscatto mancato: non tanto quello di Maggie, quanto quello di Frank. Tra i migliori film degli ultimi 10 anni: Eastwood fa un cinema senza fronzoli, che sa scottare senza acrobazie.
Benvenuti al sabato sera: “Welcome” (2009, Rai 3, sabato 3 marzo – 21,05) di Philippe Lioret è una storia toccante, “Terraferma” made in France due anni prima. Un giovane rifugiato curdo in Francia, a cui è stato intimato – dalla Legge – di rimpatriare, cerca di imparare a nuotare per traversare a nuoto la Manica e raggiungere l’amata, promessa in sposa ad un altro. Lo aiuta un istruttore di nuoto, divorziato, egoista. O forse si aiutano a vicenda. Una gemma semi-nascosta, con l’acqua a fare da leit-motiv quale segno filmico della paura e del desiderio.
La domenica, giorno del Signore, seguiremo un comandamento: “Onora il padre e la madre” (2007, Iris, domenica 4 marzo – 22,55). Il film di Sidney Lumet racconta la storia di un tentativo di furto da parte di due fratelli alla gioielleria dei genitori. Philip Seymour Hoffman ed Ethan Hawke duettano benissimo, assecondando la glaciale impeccabilità di Lumet: anche a distanza, anche senza parlare, anche da solisti. Ogni fratello diventa il coltello di se stesso, più che dell'altro, o dei genitori. Miracolo - domenicale - del cinema: un coro di assoli.
Antonio Maiorino
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