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06/03/2012
Emozioni e note !
Provate con me a chiudere i vostri occhi, e immaginate con intensa fantasia che tutto ciò che vi circonda sia un’immensa orchestra di delicate note e suoni .
Cominciate ad ascoltare, a sentire… Ecco cosa giunge alle vostre orecchie, quindi non aprite ancora gli occhi, e non abbiate fretta perché il tempo a volte può anche fermarsi per un attimo.
Bene, è la musica a parlare oggi: entra nel cuore, attraversa lo spazio, sensibilmente emoziona.. Una canzone, una lirica, mettono in piedi sinfonie che per tutti, da sempre, rappresentano un importante motore nell’animo.
La musica aiuta, la musica fa sognare, la musica fa risvegliare, ispira immagini armoniose, annuncia sensazioni pindariche, e a volte aiuta anche a piangere..
Ognuno di noi sceglie la preferita o forse è la musica che ci sceglie: un’arpa, una chitarra, un pianoforte, un violino, sono loro che entrano nelle nostre anime ed emozionano profondamente .
Con questo preambolo, introduco il film “August Rush, la musica nel cuore” , di Kirsten Sheridan, genere drammatico-sentimentale. La trama parla di un bambino ( il bravo Freddie Highmore) dallo straordinario talento musicale che si ritrova ad esibirsi per le strade di New York in compagnia di un uomo misterioso che si prende cura di lui con lo scopo di guadagnare denaro ( l’attore Robin Williams). L’ obiettivo di August sarà ritrovare i propri genitori e si affiderà al potere della musica come richiamo assoluto, riuscendoci in un commovente finale.
Il filo conduttore del film è, infatti, la musica come motore magico per ogni cosa. Lo stesso attore, in una scena del film, dolcemente afferma “la musica è attorno a noi, basta ascoltarla”. Può essere forse un film “smielato” ma è poetico e mi piace poter pensare che, in un mondo costruito su parole a volte confuse e silenzi malinconici, la musica sia capace di stabilire un contatto tra tutti al mondo, fungendo così da “linguaggio” abile da unire e riunire, con la magia anche di far ritrovare ciò che può esser un po’ smarrito dentro ognuno di noi.
Non è con uno spartito che posso salutarvi ma immaginate di aver scritto quest’articolo su un pentagramma .. Sono certo che così avreste potuto “ascoltare” il mio saluto per una giornata a voi serena e ben augurante.
Claudio d’Orlando
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