Argentina - Bosnia inizia quando in Italia e' già mezzanotte, ma tantissimi restano davanti alla tv perché in campo ci sono molti giocatori che giocano nel nostro Paese, tra cui Higuain e il grande Messi. L'avvio per la Bosnia e' da incubo, con Kolasinac sfortunato protagonista di una clamorosa autorete dopo appena tre minuti di gioco.

Ma alla Bosnia non mancano carattere e qualità tecniche, e la reazione e' immediata e veemente, anche se non produce gli effetti sperati. Pianjc e Messi sono i protagonisti più attesi, ma entrambi nella prima frazione di gioco non brillano: la "pulce" tenta qualche giocata delle sue senza mai riuscire a impensierire la retroguardia avversaria, il romanista non illumina il centrocampo limitandosi all'ordinaria amministrazione. Il "pezzo" di bravura nei primi 45 minuti e' di Romero, molto abile a deviare una insidiosa conclusione di testa di Lulic.

Nella ripresa, arriva il momento di Higuain, inserito per dare maggior peso e qualità al reparto offensivo apparso troppo leggero nei primi 45 minuti. Il Pipita affianca Aguero con Messi nel ruolo di rifinitore. E proprio da una giocata sull'asse Higuain - Messi nasce il gol del raddoppio messo a segno dal fuoriclasse del Barcellona con un sinistro chirurgico dopo una bella serpentina.

Sembra finita, ma a sei minuti dalla fine Ibisevic sfrutta un'incertezza di Romero che si fa battere da una conclusione tutt'altro che irresistibile. L'Argentina soffre ma la Bosnia non trova, in un finale pirotecnico con grandi capovolgimenti di fronte, la giocata giusta per agguantare un pareggio che, per quanto si è' visto, sarebbe stato un premio eccessivo. 

La vittoria dell'Albiceleste conferma che Higuain e compagni hanno tutte le carte in regole per puntare prima alla qualificazione al turno successivo ma, soprattutto, alla vittoria finale. 

Ugo Amirante