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23/06/2014
Prandelli, errori ed omissioni. E adesso Cavani - Suarez, con l'incubo eliminazione per l'Italia
Lo strano mondiale di Prandelli non e' iniziato in Brasile ma molti anni fa, quando non si sa bene in base a quali meriti sportivi, gli fu affidata la guida della nazionale italiana. I risultati fin qui ottenuti sono stati tutt'altro che incoraggianti per chi era abituato alle vittorie straordinarie di Bearzot e di Lippi.
Altri tempi, si dirà.... Già, perché all'epoca gli avversari erano il grande Brasile di Zico, l'Argentina di Maradona, o magari la Francia di Zidane. Situazioni maledettamente complicate nelle quali gli azzurri seppero isolarsi ed esaltarsi, grazie anche alle idee tattiche ben chiare dei due selezionatori.
Ci perdonerà il nostro Prandelli, ma guardando l'Italia si fa fatica a capire quale sia l'idea di gioco, perché non fa difesa e contropiede secondo consolidata tradizione tricolore, ma nemmeno riesce a dettare i tempi dell'azione, attesa la totale inconsistenza sulle fasce e la lentezza nella circolazione della palla. Confusione anche negli schemi, tanto che pur sorteggiati un un girone tutt'altro che proibitivo, si e' arrivati a doversi giocare la qualificazione contro l'Uruguay senza sapere se affrontare Cavani e Suarez con la difesa a 3 (o meglio sarebbe dire a 5 vista la scarsa propensione offensiva degli esterni) o a 4.
Anche gli "interpreti" restano un mistero: bocciato Paletta dopo il brutto esordio, non resta che affidarsi al blocco Juventus tanto amato dal nostro CT. Basterà un pareggio, ma attenzione, perché Suarez e' una specie di bomba ad orologeria ed e' già pronto per far saltare il catenaccio italiano.
Prandelli ha ancora qualche ora di tempo per riordinare finalmente le idee e giocare questa partita facendo sentire agli italiani l'orgoglio di tifare per la nazionale che da troppo tempo, purtroppo, prima illude e poi delude.
Donatello Giannetti
