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Il Bonsai, quando la bellezza è in un piccolo formato

04/07/2014

Il Bonsai, quando la bellezza è in un piccolo formato

I Bonsai sonopiante tanto piccole quanto belle e armoniose, la cui coltivazione sta assurgendo ad una vera e propria arte. Occorre infatti adottare particolari tecniche, indirizzando il processo di crescita al fine di consentire al bonsai di assumere determinate forme e dimensioni. Ovviamente ogni pianta ha elementi distintivi ben precisi di cui si dove tener conto e pertanto colui che amerà dedicarvisi con passione, dovrà conoscere i fondamenti della botanica per armonizzare tali peculiarità con l’aspetto desiderato.

Tale arte è nata in Cina ma si è perfezionata in Giappone , infatti, il termine Bonsai deriva dall’unione dei due ideogrammi giapponesi: “bon” che significa contenitore e “sai” che intende la coltivazione.

La bellezza delle piantine si esprime attraverso le forme a raggiera delle radici, col tronco sinuoso, con rami e chioma a triangolo, nonché con un fogliame piccolo e folto. Queste caratteristiche devono però essere garantite da un corretto rapporto dimensionale delle diverse parti, senza far perdere la naturalezza propria della pianta; pertanto la potatura deve essere effettuata sia a livello radicale che ai germogli, controllando anche la crescita del fogliame.

Altro aspetto da non sottovalutare è l’esposizione alla luce solare che, rispetto alla tipologia di bonsai, deve essere diretta o indiretta. In ogni caso, l’alberello deve essere ruotato periodicamente, proteggendolo anche da eventuali agenti parassitari; infine è consigliabile concimarlo ed eventualmente rinvasarlo annualmente, rispettandone sempre l’equilibrio vegetativo e funzionale.

Se tali affascinanti piantine avessero conquistato il vostro interesse e siete dotati di una buona dose di pazienza e gran senso estetico, è bene iniziare a coltivarne una che sia resistente ed facilmente adattabile a diversi tipi di ambienti. D’altra parte, le specie di bonsai sono numerosissime, tutte molto belle nell’espressione delle loro caratteristiche vitali. fTra le tante, citiamo a scopo esemplificativo ma non esaustivo l’acero, la betulla, il faggio, il pino, l’albicocco giapponese, il cedro del libano, il cipresso, il ginepro, l’olivo, il rododendro giapponese, il ficus, la zelkova e l’olmo giapponese. Questi ultimi sono tra i più diffusi nonchè adatti agli ambienti interni, poiché prediligono un’ombra luminosa.

A determinare lo stile, invece, sono il tronco e la chioma, tanto che i bonsaisti li distinguono per un aspetto eretto formale, uno casuale ed uno inclinato; si possono avere tronchi singoli o gemelli, raggruppati a boschetto, a zattera o che simulano l’adattamento in un luogo scomodo, assumendo forme improbabili ma eleganti come i cosiddetti “letterati”. La chioma può essere a mò di scopa rovesciata, come “spazzata dal vento” o più semplicemente a cascata e semi cascata; inoltre particolari specie sono capaci di affondare le loro radici nella roccia, creando composizioni in grado di sfidare le leggi della fisica.

I bonsai possano essere considerati delle opere d’arte incompiute ed allo stesso tempo in continua evoluzione, essendo degli esseri viventi che crescono e mutano nel tempo, suscitando in chi li guarda profonde emozioni come pace e serenità secondo la nota filosofia Zen.

Letizia Passantino 

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