Nelle nostre città sono sempre più presenti i topi, animali tanto piccoli quanto temibili. Le ragioni di tale pericolosità sono diverse, ma la più importante ed inquietante è sicuramente quella igienico-sanitaria, poiché essi sono potenziali vettori diretti ed indiretti di numerose malattie.

Nel periodo medioevale furono ritenuti la principale causa di una delle più grandi tragedie mai avvenute, la peste, che decimò la popolazione europea. Solitamente amano risiedere nelle zone rurali ed acquitrinose ma non disdegnano di insediarsi anche in quelle maggiormente urbanizzate. Infatti, negli ultimi anni, si è osservato un aumento significativodella loro prresenza in tutte le grandi metropoli.

Ad ogni modo, cari lettori, vediamo di conoscere meglio questi animaletti, che in realtà appartengono a svariate famiglie di roditori, aventi una comune morfologia. Sono solitamente di piccole dimensioni, posseggono una lunga coda priva di peli, hanno zampe corte e poco visibili, muso appuntito dotato di lunghe vibrisse, potenti incisivi, occhi tondi e vista ben sviluppata. Infine, sono dotati di una grande intelligenza che li aiuta a schivare i pericoli.

Sono animali commensali e si nutrono dello stesso cibo dell’uomo, essendo attratti da tutti gli avanzi o meglio da qualsivoglia tipo di rifiuto (foto A). Le nostre abitazioni sono quindi per loro delle tentazioni irresistibili, nelle quali riescono a penetrare anche attraverso piccolissime cavità, essendo capaci di appiattire il loro corpo; ovviamente il luogo che essi prediligono è la calda e profumatissima cucina.

Allora come accorgersi di questa insidiosa presenza? La risposta è molto semplice, poiché lasciano lungo il loro passaggio una incredibile quantità di feci (foto B), urine e perdono molti peli.

Come fare quindi per contrastarli? Innanzitutto è necessaria una grande pulizia ed igiene, inoltre è utile effettuare periodiche disinfestazioni cittadine, stradali e fognarie, utilizzando sempre farmaci di nuova generazione, poiché tali soggetti purtroppo sono divenuti resistenti ai veleni, grazie alle mutazioni genetiche che sono molto frequenti nel loro veloce ciclo biologico riproduttivo. 

Letizia Passantino