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23/03/2012
L'Etna: Il gigante buono dà spettacolo!
Da sempre le eruzioni vulcaniche sono state considerate fra le forze della natura più devastanti, “plasmando” la storia della terra. Nel mondo ci sono più di 1500 vulcani attivi, l’Etna è il più alto d’Europa, anche se forse è più giusto parlare di una sinergia di montagne diverse, associatesi in un unico colosso architettonico naturale. Dai Siciliani è chiamato in vari modi, “a muntagna”, “mungibeddu” o il “gigante buono“, poiché le sue frequenti eruzioni non mettono quasi mai a repentaglio l’incolumità degli abitanti delle sue pendici, i suoi sono risvegli che, a chiunque abbia avuto modo di vederli, regalano emozioni impagabili, spettacoli di incredibile e selvaggia bellezza.
Ebbene sì, la sua bellezza è quella tipica dei paesaggi misteriosi, quella di un’energia che esplode con forti boati, mentre l’inesorabile fuoco della lava scorre sulla neve ghiacciata, ove tutto si mischia, travolgendo ciò che vorrebbe ostacolarlo in un vero e proprio ossimoro della natura.
Già dai primi di Gennaio di questo nuovo anno si sono manifestate ben quattro eruzioni, di cui l’ultima si è conclusa domenica 18 Marzo, le attività sono state di tipo stromboliano, caratterizzate da esplosioni, emissioni di cenere e fontane di lava di eccezionale durata, che hanno creato numerosi problemi alle attività antropiche.
Successivamente, con il raffreddamento, le colate laviche divengono roccia, inizialmente sono un proscenio inospitale per qualsiasi forma di vita, ma col tempo su questa terra apparentemente arida compaiono dapprima Muschi e Licheni, poi forme vegetali sempre più complesse, considerando la grande fertilità dei detriti vulcanici. Infatti, l’Etna offre una flora davvero sorprendente e variegata, partendo dalla parte sommitale del vulcano fino a scendere verso il mare troviamo grandi distese di lava nera che contrastano con gli estesi boschi verdeggianti di Faggi e Betulle, Quercie caducifoglie, Pini Larici ultracentenari, castagneti e noccioleti, vigneti e pistacchieti (rinomato è il pistacchio di Bronte).
In questo magico scenario, nasce nella tarda primavera la Ginestra o fiore del deserto, “Qui su l'arida schiena, del formidabil monte….”, come cantato dal Leopardi per un altro rinomato vulcano, essa con la sua fioritura colora le pendici di giallo ed impregna l’aria di un profumo intenso ed inebriate.
Inoltrandosi per i sentieri della Valle del Bove o dirigendosi verso la Grotta del Gelo, il ghiacciaio più a sud d’Europa, si possono facilmente incontrare animali come l’Istrice, la Volpe, il Gatto Selvatico, il Ghiro, la pericolosa Vipera e fra gli uccelli la Poiana, il Gheppio, lo Sparviero ed il Falco pellegrino, ma il più raro e noto tra tutti è l’Aquila Reale, che imponente e maestosa sfruttando le correnti termiche ascensionali compie spettacolari parate, controllando e dominando la montagna.
Infine l’Etna, grazie all’abbondante innevamento, solitamente presente per diversi mesi, garantisce al turista divertimento e opportunità di svago con la pratica di diversi sport invernali in ben due importanti stazioni sciistiche.
Letizia Passantino