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Karol Jòsef Wojtila: a sette anni dalla sua scomparsa

02/04/2012

Karol Jòsef Wojtila: a sette anni dalla sua scomparsa

Giovanni Paolo II si spense all’età di ottantaquattro anni, il 2 aprile del 2005. Ma per capire perché sia stato un uomo, prima che un Papa, cosi’ amato a tutte le latitudini, bisogna ripercorrere la sua storia.
Nacque il 18 maggio del 1920 a Wandowice, a 50 km da Cracovia, in Polonia. Dopo gli studi liceali si trasferì a Cracovia per proseguire i suoi studi alla Facoltà di Filosofia. Nel 1940 presto' servizio nelle cave di Cracovia come operaio. Ma la sua vocazione lo spinse nel seminario maggiore clandestino della città. Il 1 novembre del 1946 fu ordinato sacerdote e spedito a Roma per approfondire i suoi studi; venne nominato professore di Teologia Morale ed Etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino. Nel 1964 diventa arcivescovo della capitale polacca e si insedia nella Cattedrale del Wawel e, nel 1967, Papa Paolo Vi lo nomino’ cardinale. Alla morte di questi, dopo un breve pontificato di Giovanni Paolo I, il 16 ottobre 1978 sale al soglio pontificio il giovane Karol, col nome di Giovanni Paolo II, primo papa non italiano dal sedicesimo secolo. Nel maggio del 1981 a Piazza San Pietro un giovane turco, Ali Agca, attenta la vita del Papa ma il Pontefice si reco' in carcere dal suo attentatore e lo perdono'; nella convinzione che era stata la Madonna a proteggerlo, fece incastonare la pallottola, che sfiorò solo gli organi vitali, in una corona di una statua della Vergine.
E’ stato proclamato beato da Benedetto XVI in data 1 maggio 2011 e non era mai accaduto che un Papa proclamasse la beatificazione del suo predecessore.
Il suo lungo pontificato è stato straordinario. Amante della pace e della serenità, ha viaggiato in Stati che abbracciano la religione cattolica e non, ha stretto mani, incontrato giovani, adulti e bambini di ogni Nazione. Tra i viaggi apostolici più significativi, quelli che lo hanno condotto nei Paesi dell’est europeo, dove vigeva ancora un regime comunista, e quelli nelle terre disastrate dalle guerre, come Sarajevo. Storica inoltre la sua visita cubana a Fidel Castro. Nel ’93 entra in una sinagoga a Roma; nel ’96 iniziano i rapporti diplomatici tra Israele e la Santa Sede. Visita il muro del pianto a Gerusalemme. Anche se in condizioni fisiche precarie, non ha mai smesso di girare il mondo. È stato un vero leader, sempre vicino ai giovani e alle loro difficoltà. In occasione del Giubileo del 2000 migliaia di ragazzi di tutto il mondo lo acclamano e questa gioia, questi ricordi, queste immagini sono quelle che resteranno scolpite nei cuori e nelle menti di tutti noi.

Giuliana Scamardella

 

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