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Knut, l\'orsetto polare con una vita da star

03/04/2012

Knut, l'orsetto polare con una vita da star

Ad un anno esatto dalla morte dell’orsetto Knut, nasce sua sorella Anori, una simpatica pallina di candida neve, star indiscussa dello zoo di Wuppertal in Germania; oggi ha meno di tre mesi, ha intenerito il cuore ai fortunati che l’hanno ammirata succhiare il latte da mamma Vilma e ha conquistato l'obiettivo della macchina di tanti fotografi.
Purtroppo è ancora troppo recente il ricordo della triste storia del fratello, rifiutato dalla madre e adottato poi dallo zoo di Berlino, perché non ci si possa preoccupare sulla futura sorte di questa cucciola.
Knut da subito ebbe bisogno di continue attenzioni, tanto che si rese necessario che il custode dello zoo dormisse di notte su un materasso accanto alla sua cuccia, che giocasse con lui, che gli facesse il bagnetto e lo nutrisse quotidianamente come avrebbe fatto una vera mamma orsa, e durante tutto ciò numerose furono le critiche degli etologi, fortemente preoccupati per un possibile imprinting errato.
L’orso bianco è un animale solitario, gli unici periodi che trascorre con i suoi simili sono quelli con la compagna per il periodo finalizzato all'accoppiamento, e quello in cui la femmina si prende cura della prole, per circa 2-3 anni. In particolare sono le femmine che tendono a fare vita solitaria con i piccoli e a star lontani dai maschi, poiché questi non esiterebbero ad ucciderli per nutrirsi.
I cuccioli appena nati solitamente sono due, pesano poco più di 500gr, ma pur essendo così piccoli, grazie al latte materno particolarmente grasso, possono raggiungere rapidamente i 10-15 kg in pochi mesi e da adulti i 350-500 kg; in cattività, possono vivere più a lungo che in un ambiente naturale, ossia fino a 30-40 anni, poiché non sono esposti alle intemperie e alla dura realtà della vita in natura.
Purtroppo Knut è morto prematuramente a soli quattro anni, età durante la quale gli orsi diventano sessualmente attivi, infatti sarebbe stato presto trasferito in un parco più grande con la possibilità di trovare compagne preservando così la continuazione della specie. La sua è stata una morte da vera star, come lo era stata tutta la sua vita, dietro una vetrina spessa sei pollici, con centinaia di visitatori che lo stavano osservando, a due anni dall’altrettanto improvvisa morte di colui che lo aveva accudito ed amato.

Letizia Passantino

 

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