Il destino passa per Roma. Si potrebbe riassumere in questo modo, parafrasando un noto ed antico proverbio, per il quale “tutte le strade portano” alla Capitale italiana e sono anche quelle che decideranno (ed in parte già lo hanno fatto) il prosieguo del Napoli da qui a fine maggio.

Perchè se gli azzurri hanno probabilmente salutato con largo anticipo la possibilità di poter raggiungere la Champions in campionato con il passo falso dell'Olimpico contro la Roma nell'ultimo turno di campionato, adesso si giocheranno un'altra importante fetta di stagione contro la Lazio nella semifinale di ritorno di Tim Cup allo Stadio San Paolo.

Sarà più che mai importante ritrovare serenità, concentrazione, equilibri di squadra e soprattutto tanta fame contro una squadra - forse la migliore in Italia ad oggi in termini di gioco e costanza di rendimento – che in Serie A è reduce da 7 vittorie consecutive. Impietoso, di contro, il rullino di marcia dei partenopei nel mese di marzo: 2 i soli punti raccolti per strada ed uno solo il trionfo negli ultimi 30 giorni, in coppa contro la Dinamo Mosca.

E' più che mai necessario invertire la rotta a partire dall'imminente impegno contro i capitolini in modo da potersi rimettere in carreggiata allo stesso modo in campionato e dare un senso nitido alle ultime 9 partite ancora da disputare. Inoltre, la lotta è più serrata che mai su tutti gli altri versanti e Benitez, eccezion fatta per Mesto (per squalifica) e Michu (infortunato), ha tutti a disposizione.

Adesso, lo ribadiamo, non ci sono più alibi tecnico-tattici che tengano. Il campo, sempre e solo il rettangolo di gioco, è l'unico giudice e finora ha sempre parlato forte e chiaro: discontinuità di gioco e risultati, poche idee ed un atteggiamento talvolta superficiale l'hanno fatta da padrone. Se in più aggiungiamo l'incostanza ormai atavica di alcuni dei perni della squadra, dogmi tattici ed enigmi di schieramento, il dado è tratto. L'unica cosa certa è che adesso più che in altre occasioni il Napoli non può sbagliare, le “seconde chance” sono terminate.

Alessandro Alberto Di Porzio