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18/04/2012
Semifinale Champions: Drogba stende il Barca
Vince il Chelsea, Barca sciupone
Partita di grande fascino quella che si è disputata stasera a Londra tra il Chelsea ed il Barcellona, valevole come semifinale di andata della Champions League. Al cospetto di un pubblico correttissimo e sotto una pioggia incessante, si sono affrontate due squadre di grande valenza tecnica ed agonistica. Hanno vinto i blues per 1 a o, con rete di Drogba, ma il Barca deve recitare il mea culpa per le tante, clamorose occasioni sprecate. Iniziano bene gli spagnoli che al al 9° minuto, a valle di una grande azione, colpiscono una traversa con Sanchez, bravo a superare Cech in uscita con un pallonetto, ma sfortunato nella conclusione. Ancora gli ospiti vicini alla rete del vantaggio con Fabregas che, in area di rigore, dopo un’insistita azione offensiva ,non riesce ad impattare bene la sfera, che rotola lontana dalla porta dei londinesi. Scialba la reazione dei blues, incapaci di oltrepassare la barriera di centrocampo eretta dagli uomini di Guardiola. Iniesta, lo stesso Fabregas, Messi, Mascherano, sono riusciti a mantenere costantemente il possesso palla, nell’attesa dell’inserimento giusto o della verticalizzazione. Ospiti padroni del campo e padroni di casa raccolti nella loro metà campo intenti a controllare il gioco più che ad impostare qualche azione offensiva. Al 42° Messi fornisce un assist al bacio a Fabregas che, da ottima posizione, spreca un’altra favorevole occasione. Al 47° del primo tempo, pero’, accade quello che non ti aspetti e che rende il calcio uno sport affascinante ed avvincente. Lampard serve Ramires, fuga sulla fascia, cross al centro e rete del solito Drogba, lasciato colpevolmente solo da Puyol e compagni. Chelsea in vantaggio e fine del primo tempo.
La ripresa inizia con il Barca in avanti alla ricerca del pareggio. Al 5° è Adriano che con un tiro a giro impegna l’attento Cech. Il “leit motiv” della gara non muta. La squadra non trova la giusta profondità ma ciò nonostante sfiora ancora la marcatura al 55°. Fabregas lancia Sanchez che, tutto solo davanti a Cech, calcia incredibilmente a lato, strozzando in gola ai suoi compagni l’urlo del gol. Nell’intento di dare più incisività all’attacco, Guardiola lancia nella mischia Pedrito, richiamando in panca Sanchez, la cui opaca prestazione deriva probabilmente dal colpo che l’attaccante cileno ha subito quasi in apertura di match. E’ solo il piede magico della “Pulce” che riesce a creare qualche pericolo. Xavi, al 70, calcia alto sulla traversa una punizione dal limite conquistata da Messi, frenato fallosamente da Ramires che, nella circostanza, guadagna anche un “giallo”. Nel frattempo, Di Matteo richiama Mata, il cui talento stasera non si è visto, e schiera Kalou, per dar man forte a Drogba, capace da solo di tenere sempre sul chi vive la difesa spagnola.
All’86° grande parata di Cech su colpo di testa di Puyol, magistralmente imbeccato da Messi. E nell’ultimo minuto di recupero, palo di Pedrito e, sulla respinta del montante, Bousquez scaraventa oltre la trasversale, quando il pareggio sembrava cosa fatta. Tanti errori, tutti insieme, forse il Barca non li aveva mai commessi.
In definitiva la fisicità degli inglesi ha avuto la meglio sulla fantasia (poca in verità..) degli spagnoli, troppo leziosi in questa circostanza. Molto bene fino alla tre quarti ma talvolta si è avuta la sensazione che la squadra si sia specchiata nella sua bellezza, perdendo pero’ di vista “ l’essenziale”. E’ mancata anche un pizzico di cattiveria sotto porta. Dal canto loro i blues hanno affrontato la gara nella maniera più saggia. Di Matteo ha capito che non si poteva gareggiare a centrocampo ed ha lasciato il pallino nelle mani, anzi nei piedi dei blaugrana. Ai blues ben disposti in campo, va riconosciuto il merito di aver saputo capitalizzare l’unica vera occasione da gol. Migliore in campo Drogba che, al di la’ della rete ha messo in campo l’anima, diventando il vero, autentico trascinatore della sua squadra. E adesso, appuntamento fissato per martedi prossimo al Camp Nou… affrettatevi, lo spettacolo è assicurato..
Antonello Giannetti