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Sette film in sette giorni

23/04/2012

Sette film in sette giorni

Guida alla settimana cinematografica in tv dal 23 al 29 aprile

La giuria di Cannes ha comunicato i titoli in concorso alla 65esima edizione (16-27 maggio). Tra i protagonisti, David Cronenberg, Michael Haneke e Ken Loach. La rubrica “Sette film in sette giorni”, in sordina, propone intanto la propria selezione di titoli per la settimana cine-televisiva. Non sarà presente alla Croisette, di cui è stato però Presidente nell’edizione in cui vinse “Barton Fink” dei fratelli Coen: parliamo di Roman Polanski, regista de “L’uomo nell’ombra” (Rai 3, lunedì 23 aprile – 21,05). Un giornalista (Ewan McGregor) viene assunto come ghost-writer per rielaborare le memorie del primo ministro Adam Lang. All’uopo si trasferisce in un’isoletta della East Coast, dove oltre alla stesura, comincia un incubo. Esercizio di stile, con la mente rivolta al feticcio di Hitchcock, il film di Polanski persegue una strategia della tensione ad orologeria, calcolata e fredda almeno quanto la fotografia virata sul verde-azzurro che rende livide e minacciose le ambientazioni.

In un martedì piuttosto magro, è comunque possibile ripiegare su “Jerry Maguire” (Rai Movie, martedì 24 aprile – 21,00), che, beninteso, probabilmente è anche appassionante, tanto è ruffiana la sceneggiatura. Tom Cruise è un procuratore sportivo sulla cresta dell’onda, la cui conversione etica lo porta al licenziamento. Ripartirà, con l'aiuto di vedova e figlioletta, con un unico cliente: un giocatore nero di football (Cuba Gooding Jr, premio Oscar). Il regista Cameron Crowe confeziona un’opera che dovrebbe scuotere la coscienza dello spettatore, come accade a Cruise-Maguire, ma forse il film diventa pienamente godibile solo se si fa cadere la cortina buonista del prodotto pseudo-impegnato e ci si lascia coinvolgere in una vicenda pur sempre raccontata con buon piglio narrativo.

Nel giorno della Liberazione, il film più indicato è “Il partigiano Johnny” (Iris, mercoledì 25 aprile – 14,55) di Guido Chiesa, tratto dal romanzo di Fenoglio. Certo, la forza dello scritto consisteva nell'originalissimo pastiche d’inglese ed italiano, con cui Johnny, studente di letteratura inglese tornato ad Alba dopo l’8 settembre, racconta in prima persona la propria partecipazione alla Resistenza. Il regista accetta una sfida coraggiosa e cerca di tradurre quella pietra miliare della letteratura in un degno prodotto cinematografico: a volte ci riesce, altre meno, ma nel complesso si lascia apprezzare.

In un tempo senza eroi, al giro di boa settimanale è curioso vedersi sfidare in prima serata “Piedone lo sbirro” (Rai 3, di Steno, con Bud Spencer) e “Spiderman 3” (Rai 2, di Sam Raimi, con Tobey Maguire), ma tra i due litiganti, vince “Insomnia” (Iris, giovedì 26 aprile – 21,05), diretto da Christopher Nolan e forte di un cast di grossi calibri (Al Pacino, Robin Williams, Hilary Swank). Thriller gelido ambientato in Alaska, dove il detective Dormer si reca per indagare su una serie di assassinii. Ma è lui stesso a diventare omicida involontario, uccidendo per sbaglio un collega. Iberna la vicenda, ma l’assassino su cui indaga lo ricatta. Pur essendo tra le prove meno convincenti di Nolan, il film è non solo teso, ma d’inquietante, introspettivo magnetismo.

Nella cassetta postale televisiva il venerdì del digitale terrestre recapita un classico del noir: “Il postino suona sempre due volte” (Iris, venerdì 27 aprile – 12,50), di Tay Garnett. Tipico schema della moglie che convince l’amante, dipendente del marito, a compiere il delitto perfetto. Con tutta la reazione a catena delle colpe e dei sospetti reciproci. Già visto in “Ossessione” di Visconti nella nostrana versione plebea, l'adattamento americano del romanzo di Cain è un cult movie per la conturbante Lana Turner, il carismatico John Garfield e quell’America desertica, di pompe di benzina e lunghi banconi del bar, che pare uscita da un quadro di Hopper.

Sfida della comicità intelligente nella serata di sabato tra “Un sacco bello” (Iris, di Carlo Verdone) e “Così parlò Bellavista” (Rai Movie, di Luciano de Crescenzo), ma per chi dovesse uscire la sera, nel pomeriggio resta comunque possibile somministrarsi la propria dose di cinema di qualità, pur cambiando genere: “Winchester ’73” (La7, sabato 28 aprile – 14,05) di Anthony Mann ruota attorno al fucile omonimo, per il quale si accende la rivalità tra il solitario Lin McAdam e Dutch, quest’ultimo mosso da un odio inspiegabile verso il primo. Caccia al fucile, e alle radici dell’odio. Gigantesco James Stewart nei panni del protagonista, bellissima fotografia del veterano William Daniels, per un epocale western psicologico.

Dubbiose note di chiusura sul carnet: “Edward mani di forbice” di Tim Burton (La5) o “Pirati dei Caraibi. Ai confini del mondo” di Gore Verbinski (Italia 1)? Fate voi, entrambe in prima serata: purché lasciate la seconda a “Lanterne rosse” (Rai Movie, domenica 29 aprile – 22,40) di Zhang Yimou, Leone d’Argento a Venezia. La giovane e bellissima Song Liang lascia la casa e l'università per diventare la quarta moglie del signor Chen. Nella ritualità suggestiva ed auto-conclusa del palazzo signorile, la rivalità tra le mogli dà origine ad un torbido melodramma dall’epilogo luttuoso.

Antonio Maiorino

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