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27/04/2012
Un viaggio nel Mar...Rosso.
Il Mar Rosso prende il nome dal colore di un’alga che di rado appare sulla superficie delle sue acque, anche se nell'Antico Egitto era conosciuto con il nome di Verdissimo. Ha l'aspetto di un lungo budello, unisce il Mediterraneo con l’Oceano Indiano, è una delle zone più "calde" del pianeta e dal punto di vista geologico è dato da una lunga frattura, quindi è un mare molto profondo anche nelle immediate vicinanze del reef, ossia la parte esterna della barriera corallina.
Il deserto si allunga fino alla costa con sottili lingue di sabbia color ocra che si gettano in acque cristalline con una fauna ed una flora marine uniche al mondo poiché straordinariamente diversificate.
Sulla costa egiziana ricordiamo le spiagge più belle: El Gouna, Soma Bay, Dahba, Hurgada, Sharm, Makedi Bay, Berenice, Nuweiba e Marsa Alam, tutte note turisticamente per la pratica delle immersioni subacquee ma anche per il più semplice snorkeling, ossia l’esplorazione di questo mare nuotando in superficie con pinne, maschera e boccaglio.
Incredibili varietà di coralli si nascondono fra le rocce rallegrando i fondali con i loro molteplici colori, ricordiamo fra i più noti: l’acropora ramificata come le corna di un cervo colorata di bianco, rosa, viola o verde; la meandrina a forma di grosso panettone; la pocillopora una madrepora che sembra merletto; la turbinaria a forma di boccale o vaso e le gorgonie a forma di ventaglio con colori che oscillano dal rosso fuoco al viola.
I pesci sfoggiano svariate livree, sorprendentemente paradossali considerando che talvolta il loro aspetto bizzarro contrasta sia con la necessità di idrodinamicità che con la ricerca della mimetizzazione. Il pesce pagliaccio, fra i più conosciuti, è colorato vivacemente di giallo e arancione con strisce bianche verticali, la caratteristica principale di questo pesce è che vive in simbiosi con gli anemoni, ripulendoli in cambio di protezione dai pesci pericolosi. Troviamo anche il pesce scorpione, fra i più pericolosi del Mar Rosso, che con le sue spine dorsali provoca punture dolorosissime; il pesce angelo dal corpo piatto, che nuota con movimento lento ed elegante sempre vicino ai coralli, se ne conoscono diversi tipi, quello imperatore striato di blu scuro e giallo con riflessi verde acqua o quello scalare di colore bianco-argenteo con strisce verticali nere sul corpo; il pesce pappagallo deve il suo nome sia al fatto che i denti anteriori sono uniti e quindi la bocca assomiglia al becco di un pappagallo che alla colorazione verde e blu con le scaglie con riflessi gialli; gli anthias sono pesci molto visibili, che nuotano in gruppo attorno alle madrepore, dai colori vivaci che vanno dall'arancione al rosa, ed il pesce napoleone, famoso perché molto appariscente, con colori sfumati che vanno dal verde al blu e al giallo, esso può raggiungere proporzioni gigantesche addirittura arrivando a tre metri di lunghezza e a duecento chili di peso.
Insieme agli abitanti abituali della barriera appena citati, non mancano le specie pregiate come la cernia e i carangidi la cui presenza è importantissima per la popolazione locale che trae sostentamento e profitto proprio dalle attività di pesca, mentre nuotando in acque più profonde può essere più adrenalinico incontrare tartarughe, grandi pelagici o predatori come gli squali e i barracuda, infatti sono presenti una ventina di specie squali e numerose razze; infine nella zona più a sud, ricordiamo la presenza del dugongo, mammifero erbivoro marino, uno dei pochi esistenti, per secoli oggetto di caccia e oggi a rischio di estinzione.
Dal nord della penisola del Sinai al sud fino al Tropico del Cancro, questo incantevole mare africano procura forti emozioni che lasciano il segno, emozioni che nella sua esplorazione hanno rubato ai visitatori battiti al cuore, emozioni da conservare ed al ritorno dal viaggio da raccontare, anche se la loro vivezza forse in parte si è lasciata proprio in fondo a quel mare che tanto intensamente le ha fatte provare o sognare ….
Letizia Passantino