Si è disputata questa sera la partita più importante dell’anno. Nella finale di Euro2016, il Portogallo batte la Francia e si proclama campione d’Europa. Le due nazionali rispettano le aspettative, zero sorprese negli 11 titolari e due formazioni composte dai giocatori più in forma e di qualità. Fin da subito si capisce l’andamento della partita: schieramenti molto compatti e tanto equilibrio in mezzo al campo. Possesso palla alternato e qualche verticalizzazione, entrambe le squadre sono pronte a sfruttare il minimo errore tattico avversario senza rischiar nulla.

Le uniche due occasioni nitide arrivano nei primi minuti con Nani e poi Griezmann, gli attaccanti pareggiano il conto di opportunità di rete sfruttando l’inserimento alle spalle della difesa avversaria ma senza trovare la rete. Per i padroni di casa c’è maggiore spazio di impostazione alla trequarti che viene spesso sfruttato da Sissoko, il miglior in campo finora, con delle azioni personali. Oltre ad un gioco molto attento con ritmi relativamente bassi, nei primi 45’ c’è da segnalare lo sfortunato infortunio e la successiva uscita dal campo di Cristiano Ronaldo.

Il campione del Real Madrid ha subito nel primo quarto d’ora di gioco una botta al ginocchio che non gli ha permesso di proseguire la gara. Al suo posto in campo Quaresma che, insieme ai compagni, dovrà con determinazione non far pesare l’assenza del trascinatore portoghese.

Al ritorno dagli spogliatoi la Francia sembra più determinata ad imporre il proprio gioco cercando di aumentare il ritmo. La formazione guidata dal tecnico Deschamps lascia libertà d’impostazione alle retroguardia del Portogallo per poi aumentare l’intensità del pressing offensivo una volta che la palla viene affidata ai centrocampisti portoghesi. L’inserimento alla mezz’ora di Coman per Payet rivitalizza la fase offensiva francese che, al 65’, sfiora il vantaggio con Griezmann che di testa impatta bene proprio un cross di Coman con la palla che termina di poco alta.

Il Portogallo, chiuso nella propria metà campo, riesce a ripartire meno frequentemente rispetto al primo tempo. I blues cercano l’assedio per sfondare la folta a attenta linea difensiva portoghese che concede poca profondità ma copre meno le due fasce. Al 75’ è Giroud a liberarsi dalla marcatura e da posizione defilata provare la conclusione in porta ma Rui Patricio è attento e devia all’esterno.

Nei minuti finali, come ad inizio partita, è Sissoko che prova a dare una scossa alla partita. Il centrocampista francese con le ultime forza cerca progressioni interne per poi liberare il tiro potente dalla distanza ma è sempre attento l’estremo difensore del Portogallo. L’occasione più clamorosa della partita arriva in pieno recupero con Gignac che dopo essersi liberato della marcatura a pochi metri dalla porta colpisce il palo, Francia sfortunata e si va ai supplementari.

Dopo il primo extratime con nulla da segnalare, all'inizio del secondo il Portogallo pareggia il conto dei pali. Da calcio di punizione è Raphael Guerreiro a colpire la traversa. Ma i lusitani continuano a spingere e clamorosamente al 108’ passano in vantaggio con Eder che calcia potentissimo dalla distanza e firma un gol tanto bello quanto importante, 1-0. A denti stretti i portoghesi riescono a resistere all’assedio finale della Francia e conquistano la vittoria. Il Portogallo entra nella storia e diventa campione d’Europa per la prima volta. 

Gianluca Cotone