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IN & OUT, Champions: un percorso a ritroso nella storia recente degli azzurri in Europa.

26/08/2016

IN & OUT, Champions: un percorso a ritroso nella storia recente degli azzurri in Europa.

Kiev, Lisbona, Istanbul, Napoli. Un quadrilatero ideale che copre l'intero continente, chilometro più, chilometro meno. A rappresentarne i vertici, le quattro città che ospiteranno gli incontri del girone B della Champions League 2016/2017. Un sorta di grande tavolo da gioco su cui il Napoli di Sarri, l'allenatore che per la prima volta vi siederà da protagonista, dovrà calare i suoi assi.

L'urna di Montecarlo, nel consueto e scintillante gala pomeridiano targato UEFA di ieri, ha composto gironi quantomai equilibrati, e, per quel che concerne il Napoli (per la prima volta inserito in seconda fascia in un sorteggio Champions), si può dire che non è stata del tutto malevola, atteso che tra le probabili avversarie figuravano squadre come Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e Paris Saint-Germain.

Tuttavia, quello del Napoli non sarà un percorso in discesa. Anzi, guai a pensarla così: lo stesso Besiktas, inserito nel "Pot 4" (la cosiddetta quarta fascia) ed abbinato agli azzurri, rappresenterà una dura gatta da pelare. Quella turca è squadra storicamente ostica per qualunque avversario, che in casa avrà dalla sua un pubblico tra quelli notoriamente più caldi, nel panorama continentale.

Ciò che però affascina di questo girone, a ben osservare il calendario degli incontri, è la sorta di percorso a ritroso, tra le precedenti avventure europee, che il Napoli affronterà tra la gara d'esordio allo Stadio Olimpico di Kiev, il prossimo 13 Settembre, e quella di chiusura del girone, nello splendido stadio "da Luz" di Lisbona, il 6 Dicembre.

La squadra partenopea, infatti, ritroverà la Champions League proprio lì, nella capitale Ucraina, dove due anni fa vide mestamente sfumare il sogno di disputare una finale di Europa League, a ventisei anni dal trionfo di Stoccarda. Ma gli dèi del pallone hanno voluto offrire agli azzurri anche un'altra occasione per ricordar loro che la SSC Napoli è costantemente presente nelle competizioni europee da ben nove anni consecutivi, da quando cioè la squadra di Mister Reja e dei giovanissimi Hamsik e Lavezzi disputò, proprio al "da Luz" di Lisbona, un fiero preliminare di Europa League, dopo l'effimera partecipazione alla "Coppa Intertoto", quella che con saggia decisione la UEFA ha poi semplicemente convertito in altri tre turni preliminari. 

Ritorniamo dunque col pensiero a quella notte portoghese dell'Ottobre 2008, quando il Napoli lasciò prematuramente l'Europa League, dopo una prestazione tutta cuore e impegno, e dopo aver lottato e vinto per 3-2 il match d'andata al San Paolo, e torniamo volentieri a ricordare il volto tirato, la trance agonistica di un invasato Lavezzi, che, da vero combattente, restò malissimo alla decisione del suo allenatore di tirarlo fuori dalla mischia a giochi ancora aperti e che, senza accennare alla minima protesta, restò a bordocampo ad incitare i compagni fino all'ultimo momento. Per onor di cronaca, riportiamo che quella partita il Napoli la perse per 2-0, ma che uscì tra gli applausi dello sportivissimo pubblico lusitano.

Ricordino quello spirito anche i ragazzi di Sarri, quando, fra poco più di due settimane, torneranno a calcare le scene del torneo per club più prestigioso d'Europa. Perché, se e vero che disputare la Champions è un'onore per qualunque calciatore -una di quelle storie da raccontare un giorno ai nipotini- sarà anche necessario il massimo impegno di tutti per condurre in porto la qualificazione agli ottavi, superando una vera prova di maturità, in un girone che sulla carta non si presenta proibitivo, ma che certo non nasconde le sue insidie.

Carmine Ciniglia 

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