InfoNapoli24

#
 

Notizie » Cultura » Cinema e TV

Sette film in sette giorni

07/05/2012

Sette film in sette giorni

Guida alla settimana cinematografica in tv Dal 7 al 13 maggio

La settimana cine-televisiva si apre con "Per un pugno di dollari" (Rete 4, lunedì 7 maggio – 21,10), prima di una serie di serate che Mediaset dedica a Sergio Leone. Un pistolero solitario – Eastwood: chi, sennò? – s’intromette in una faida familiare: tasche sempre più piene e piazza pulita. Primo capitolo della "trilogia del dollaro", è uno spaghetti western fresco, ritmato, graffiante, condito dalla lezione di Kurosawa ("La sfida del samurai"). Sicuri che la vera star non sia Volontè?

Opera d’annata – e dannata – di De Palma, "Carrie – Lo sguardo di Satana" (Rai Movie, martedì 8 maggio – 23,00) è un horror tratto da Stephen King, ma reinterpretato dal regista con una serie di originali varianti. Carrie White, orfana di padre e con madre ostinatamente bigotta, è vessata dalle compagne di scuola. Trova la solidarietà di una giovane professoressa: di male in peggio, le preparano uno scherzo a cui reagirà con misteriosi e sanguinari poteri. Masterpiece che ha fatto scuola soprattutto per il macello finale, valorizzato dal machete visivo dello split-screen.

In furba prossimità con l’uscita del film "Dark shadows", il palinsesto televisivo resuscita il Johhny Depp di Tim Burton con "Edward mani di forbice" (La 5, mercoledì 9 maggio – 21,10), favola moderna sulla diversità ed i suoi pericoli. Il protagonista è una bizzarra, umanissima creatura il cui inventore è morto prima di sistemargli le mani: che sono quindi rimaste forbici taglienti. Atmosfere gotiche e drammatica ironia in un’opera riuscitissima che vede l’ultimo cameo di Vincent Price.

In un giovedì piuttosto magro – salvo che per gli amanti dell’horror: "La casa 2" e "Demoni" – si può riscoprire un titolo originale di qualche anno fa, "Good bye Lenin!" (La7D, giovedì 10 maggio – 21,10). 1989, Germania dell’Est: il Muro sta per crollare, ma prima crolla il cuore di Christiane, che finisce in coma. Quando si sveglia, non sa della fine della guerra fredda: ed il figlio Alexander cerca di non farle conoscere troppo bruscamente la verità. Godibile commedia con un soggetto singolare, intrattiene sia pure con qualche calo ritmico. Lo spettatore ideale, però, è russo o tedesco.

Qualche settimana fa avevamo suggerito "Infernal affairs", antesignano orientale di "The Departed – Il bene e il male" (Italia 1, venerdì 11 maggio – 21,10). La versione americana, di Scorsese, non è da meno. La storia è quella di una recluta infiltrata nella banda mafiosa di Costello: che a sua volta ha infiltrato tempo prima una talpa nella polizia. Nicholson, Di Caprio, Damon, Wahlberg, disegnano un quadrilatero isterico, dove oltre agli spigoli mutevoli contano i mezzi toni della fotografia grigiastra ed oppiacea, dove il bianco ed il nero sono confusi in una distinzione astratta di passato e presente.

Nel fine settimana Iris dedica una giornata a Robert Altman: tra "Gosford Park" (12,20) e "The Company" (16,55), scegliamo di vedere di "Radio America" (Iris, sabato 12 maggio – 14,55), ennesimo film corale, questa volta sulla Prairie Home Companion, storico programma radiofonico di cui si racconta il canto del cigno con un "dietro le quinte" di una puntata, con tutte le sue complicazioni. Fine di un’epoca. Nashville è un paese per reduci, ad Altman il crepuscolo sembra buffo oltre che malinconico.

Follia domenicale con "Una vita al massimo" (Rete 4, domenica 13 maggio – 00,30), per la regia di Tony Scott, ma soprattutto da un’idea di Quentin Tarantino, che ne scrisse un’originale sceneggiatura più complicata dal punto di vista temporale, poi rimontata da Scott con cronologia lineare. La squillo Alabama (Patricia Arquette) e l’uomo dei fumetti Clarence (Christian Slater) fanno le valigie e scappano. Ma una valigia è quella sbagliata: un carico di cocaina. E Clarence è costretto ad uccidere il protettore della ragazza: e il film diventò la parodia di "Gangester story". Walken e Hopper comprimari in comparsate da gigioni, per un’opera che ha il pregio di non prendersi sul serio, correggendo l’intelligente mistura di tenerezza e violenza con la giusta dose d’ironia.

Antonio Maiorino

twitter