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Napoli - Besiktas 2 -3: gli azzurri pagano gli errori dei singoli e le scelte tecniche.

20/10/2016

Napoli - Besiktas 2 -3: gli azzurri pagano gli errori dei singoli e le scelte tecniche.

Ora si è complicato il cammino verso gli ottavi di finale di Champions League che sembravano già ipotecati.

Nella serata che avrebbe potuto far entrare il Napoli nella storia della massima competizione europea con la qualificazione nel girone dopo appena 3 giornate, in caso di vittoria contro i campioni di Turchia ed il concomitante pareggio tra la Dinamo Kiev ed il Benfica, la squadra allenata da Maurizio Sarri conferma lo scarso periodo di forma fisica e soprattutto di tenuta psicologica, uscendo di nuovo sconfitta dallo stadio San Paolo a distanza di pochi giorni dalla debacle in campionato contro la Roma.

Se a questi risultati negativi casalinghi si aggiunge quello rimediato, anche sul piano del gioco, a Bergamo contro l’Atalanta, ce n’è abbastanza per essere molto preoccupati. L’allenatore toscano apporta 4 cambi rispetto ai titolari schierati nell’ultima giornata di campionato, rispolverando il veterano Maggio al posto di un affaticato Hysaj, facendo esordire Chiriches al fianco di Koulibaly (con Maksimovic a riposo), proponendo Zielinski per Allan e Mertens per Gabbiadini (come peraltro avvenuto negli ultimi 35’ sabato scorso).

È proprio il folletto belga ad iniziare nel migliore dei modi la gara, impensierendo in più di un’occasione la retroguardia turca. Alla prima sortita in area avversaria, però, il Besiktas passa in vantaggio: al 12’ su un cross rasoterra di Quaresma, è proprio Maggio ad aprire la serata degli errori individuali facendosi trovare in ritardo su Adriano che insacca comodamente. Il Napoli riprende a macinare gioco e a creare occasioni da rete fino a raggiungere il pareggio con Mertens (e chi sennò…) che, servito ottimamente dalla destra da Callejon, segna con un tap-in da opportunista dell’area di rigore.

Quando la compagine partenopea sembra riprendere le redini della partita, ecco un altro errore di Jorginho a lanciare Aboubakar verso la porta di Reina, che viene trafitto nonostante una scivolata dell’attaccante al momento del tiro: il centrocampista brasiliano, decisamente sotto-tono nell’ultimo mese, si rende protagonista di un altro sciagurato retro-passaggio dopo quello che aveva riaperto la sfida con il Benfica. Si va, quindi, all’intervallo sul risultato di 1-2 nonostante le tante occasioni da gol create dagli azzurri.

Ad inizio ripresa è ancora Mertens a procurarsi un calcio di rigore che Insigne si prende la responsabilità di tirare, sufficientemente angolato ma decisamente troppo lento per non essere facile prede del portiere turco che addirittura blocca il pallone. Il Napoli subisce il contraccolpo psicologico e per alcuni minuti non riesce più a macinare gioco come avvenuto nel primo tempo; nonostante il persistere dello svantaggio, Sarri decide di aspettare fino al 64’ per apportare il primo cambio, inserendo Gabbiadini al posto di un fischiatissimo Insigne.

L’attaccante bergamasco ha un impatto decisamente positivo sulla gara, probabilmente anche grazie al tatticismo non così spinto che si respira nel calcio europeo rispetto a quello italiano, il che avrebbe magari giustificato un suo impiego dal 1’. Su un altro calcio di rigore, procurato sempre dal solito Mertens, si prende la responsabilità di calciare un pallone pesantissimo che spedisce in fondo alla rete con una freddezza impressionante, riportando la gara di nuovo sui binari della parità. Gli azzurri prendono coraggio e trovano un’altra rete sempre con Gabbiadini, annullata però dall’arbitro russo per fuorigioco.

Nel mezzo la seconda sostituzione nel Napoli, con Diawara che prende il posto di Jorginho e dimostra di non essere poi così in ritardo di condizione fisica e già abbastanza integrato negli schemi di squadra; all’80’ la terza ed ultima sostituzione con Allan che va a rilevare un acciaccato Zielinski. È 5’ dopo che si consuma la beffa finale di questa serata degli errori: dopo non aver sanzionato un spinta in area su Koulibaly, il fischietto sovietico concede un calcio di punizione sulla trequarti, su cui ancora Adriano trafigge il portiere azzurro, colpevole di non uscire e fare propria la palla che attraversa l’area piccola.

Dall’Ucraina arriva poi la notizia che il Benfica ottiene la prima vittoria nel girone sul campo della Dinamo Kiev, accorciando notevolmente la classifica che vede il Napoli sempre al primo posto con 6 punti, uno in più del Besiktas con il Benfica a quota 4 e la Dinamo ultima con 1 solo punto. Prima di riprendere la Champions, in Turchia il prossimo 2 novembre, il Napoli dovrà rituffarsi sul campionato dove domenica è atteso dal Crotone che esordirà nello stadio “Ezio Scida” dopo circa 2 mesi.

L’obiettivo è rendere questo ottobre rosso, che finora ha visto il Napoli sempre sconfitto, di un colorito un po’ meno sanguigno anche nelle successive sfide al San Paolo contro l’Empoli e a Torino contro la Juventus. La sensazione è che, sfruttando meglio la rosa a disposizione e facendo riposare i calciatori che in questo periodo offrono meno garanzie, la squadra partenopea possa finalmente uscire da questo tunnel in cui si è incredibilmente infilata.

Fabrizio Infante
 

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