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Napoli-Beskitas 2-3, primo tonfo Champions: errori tattici e tecnici, azzurri in crisi.

20/10/2016

Napoli-Beskitas 2-3, primo tonfo Champions: errori tattici e tecnici, azzurri in crisi.

Il Napoli è ufficialmente in crisi: la prima, profondissima, da quando Maurizio Sarri siede sulla panchina azzurra. Perché la terza sconfitta consecutiva, giunta per mano del Besiktas, tra campionato e coppa, riassume totalmente il periodo nero della compagine partenopea, tra prestazioni ombrose e le scelte opinabili del tecnico tosco-napoletano (ed anche errori arbitrali che hanno condizionato la gara da ambo le parti).

La squadra pare davvero non esserci sul piano tecnico-tattico e psicologico: anche contro i turchi, si è vista una squadra lunga, sfilacciata, disordinata, distratta e inconcludente. Se a tutto questo, poi, si aggiungono scelte di formazione errate, il delitto perfetto è servito su di un piatto d'argento. 

Il Napoli fa tutto da solo: crea, ma non segna; sbaglia, cercando goffamente di rimediare; esalta il modesto Besiktas, con errori dei singoli. Nel primo tempo, gli azzurri dominano ma non concretizzano, e concedono ad Adriano l'1-0, al 12'. Tuttavia, Mertens pareggia e sistema le cose dopo 18 minuti. Aboubakar, però, spedisce nuovamente i partenopei all'inferno, al 38', e consente ai suoi di ritornare negli spogliatoi con il petto gonfio di gioia. E bisogna aspettare finanche il 69esimo (il secondo rigore, dopo il primo di Insigne consegnato quasi "amichevolmente" a Fabricio), per il 2-2, reso vano dalla doppietta siglata all'87esimo dal solito Aboubakar (7º gol subito dagli azzurri in 3 match).

In termini di gioco espresso, il Napoli ha corso tanto e male, talvolta, concedendo troppo agli avversari: pesantissime le distrazioni della difesa e di Jorginho, che hanno portato rispettivamente allo 0-1 e all' 1-2. La retroguardia sta risentendo sempre di più dell'assenza di Albiol, mentre l'italobrasiliano ha, in questo match, ancora una volta confermato che probabilmente ha bisogno di tirare il fiato.

Il centrocampo, in questo senso, ha riacquistato equilibrio e dinamismo con l'ingresso in campo di Diawara: pronto all'uso. Mentre l'attacco ha risentito positivamente dell'ingresso di Gabbiadini, e dell'uscita di un irriconoscibile Insigne - bocciato dal dischetto - . Troppi, inoltre, gli esperimenti da parte di Maurizio Sarri: non era la partita giusta per affidare la difesa contemporaneamente a Chiriches e Maggio, così come relegare Gabbiadini in panchina dal primo minuto e testare Mertens come "falso nueve" (prestazione ineccepibile la sua).

Non è stata neanche la gara più "giusta" per il direttore di gara ed i suoi collaboratori, che hanno convalidato la posizione irregolare di Aboubakar al momento del 3-2 turco; concesso a Mertens un rigore dubbio; e annullato a Gabbiadini un gol probabilmente valido. È stata una serata storta anche per Reina, colpevole al momento della 3a rete.

Tutta la squadra, insomma, è incappata in una serata veramente cupa, che sancisce di fatto il momento più scuro di tutta l'era Sarri. Un Sarri che sembra essere spaesato e che peròpotrebbe trovare chiarezza, cambiando come contro il Brugges in Europa League poco più di un anno fa: da quella partita in poi, il Napoli è diventato ciò che è stato fino al 4-0 contro il Benfica. Adesso un altro spartiacque è atteso. 

Alessandro Alberto Di Porzio

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