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Napoli: la crescita passa soprattutto per una mentalità vincente.

24/11/2016

Napoli: la crescita passa soprattutto per una mentalità vincente.

Le prestazione di ieri sera e le dichiarazioni rilasciate da Maurizio Sarri nel post-partita fanno ancora discutere.

La gara disputata dal Napoli nella quinta giornata del girone di Champions League contro la Dinamo Kiev non può definirsi positiva, non solo per il risultato deludente ma anche per la sterilità mostrata ancora una volta sul fronte d’attacco. È indubbio che la clamorosa rimonta attuata dal Besiktas ai danni del Benfica, dallo 0-3 del primo tempo al 3-3 finale nella gara che ha preceduto quella del San Paolo, abbia condizionato gli azzurri che hanno mostrato un atteggiamento troppo attendista negli ultimi minuti per paura di evitare una sconfitta che li avrebbe costretti a vincere a Lisbona per qualificarsi agli ottavi.

Singolari sono apparse le dichiarazioni rilasciate da Maurizio Sarri nell’immediato post-partita, in cui l’allenatore toscano ha più volte evidenziato come una vittoria non avrebbe cambiato la situazione del girone rispetto al pareggio ottenuto, giustificando quindi l’esigenza di non correre rischi nei minuti finali. Evidentemente l’allenatore toscano da’ per scontato che il prossimo 6 dicembre i turchi vincano in terra d’Ucraina, senza considerare che i padroni di casa avranno tutto l’interesse di ottenere punti che nella massima competizione continentale si traducono direttamente in denaro.

In tal senso, quindi, una vittoria ieri sera al San Paolo avrebbe consentito al Napoli innanzitutto di confermare i leggeri progressi visti ad Udine (fedeli al motto “vincere aiuta a vincere”) e di potersi persino permettere una sconfitta allo stadio Da Luz nel caso in cui i turchi non dovessero riuscire a vincere sul campo della Dinamo, senza compromettere il cammino in Champions. A prescindere da ciò, la prestazione di ieri non ha onorato di certo i 34 mila spettatori presenti sugli spalti che, superando le aspettative dei primi giorni di prevendita, avrebbero meritato ben altro spettacolo.

Al tecnico di Figline Valdarno, che tanti meriti ha avuto nella crescita della squadra dell’ultimo anno, si può obiettare una gestione non ottimale della rosa a disposizione nell’arco sia di una singola gara sia di un periodo più lungo come i primi mesi di questa stagione, sempre con l’obiettivo di attuare un critica costruttiva e mai fine a se stessa: nello scenario del medio-lungo termine rientrano il fatto di non aver ancora visto all’opera Rog e Tonelli, gli scampoli di partita concessi a Giaccherini o ancora aver ora poco utilizzato Jorginho e Gabbiadini.

Nello specifico della partita di ieri, il centrocampista italo-brasiliano avrebbe potuto far rifiatare Diawara, impegnato in tutte le ultime uscite stagionali, beneficiando del fatto che il pressing sul portatore di palla non sarebbe stato così asfissiante come nel campionato nostrano. L’attaccante bergamasco, invece, avrebbe potuto sfruttare una nuova chance per sbloccarsi evitando al contempo a Mertens di spomparsi per ben 66’ nel ruolo di centravanti atipico; in tal modo il folletto belga avrebbe potuto dare il meglio si sé sul fronte sinistro d’attacco dove Insigne, dopo la lieta parentesi di Udine, sembra tornato la brutta copia di sé stesso.

La crescita del Napoli passa anche, se non soprattutto, per una mentalità vincente che in questo momento non sembra essere al livello dei club più titolati. L’augurio è che d’ora in poi, a meno di particolari eccezioni, non si consideri più il pareggio equivalente ad una vittoria. 

Fabrizio Infante

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