L’undici iniziale a cui Maurizio Sarri ha deciso di affidarsi per la decisiva sfida allo stadio Da Luz di Lisbona non ha ovviamente riservato sorprese nella linea difensiva con Hysaj e Ghoulam esterni ai lati di Albiol e Kolubaly davanti alla porta difesa da Pepe Reina, ma nemmeno in quella mediana dove è stata preferita la fisicità di Allan e Diawara al fianco dell’irrinunciabile Hamsik. Le dichiarazioni del pre-partita dell’allenatore toscano avevano anche lasciato intendere che il tridente d’attacco sarebbe rimasto invariato rispetto alla vittoriosa gara di campionato con l’Inter, con Mertens in panchina in vista di un possibile inserimento nella ripresa.

La prima frazione di gioco si sviluppa su ritmi molto alti, ma la prima scossa arriva da Kiev con la notizia del vantaggio della Dinamo sul Besiktas. Dopo un colpo di testa alto sulla traversa al 12’ di Jimenez, lasciato libero al centro dell’area, due minuti dopo Koulibaly rimedia un’ammonizione per un fallo tattico a centrocampo. A questo punto il Napoli prende in mano le redini del gioco creando occasioni da rete a ripetizione con Gabbiadini, Hamsik e Callejon che inquadrano più volte lo specchio della porta, che Ederson che riesce però a mantenere inviolata.

Il goal arriva al 21’ ma è annullato per fuorigioco dell’attaccante bergamasco che aveva insaccato dopo una respinta del portiere lusitano su tiro non irresistibile del capitano azzurro. Il Benfica riesce ad affacciarsi nell’area di rigore partenopea solo per qualche eccesso di rilassamento da parte di Diawara e Ghoulam, ma senza rendersi quasi mai veramente pericoloso. Le notizie che arrivano dall’Ucraina, con la squadra di casa in vantaggio all’intervallo addirittura per 4-0 ed i turchi in inferiorità numerica, “riducono” la sfida di Lisbona alla sola supremazia nel girone.

Alla luce della rimonta dei lusitani ad Istanbul nel precedente turno di Champions, gli azzurri non si lasciano condizionare e continuano a spingere sull’acceleratore andando vicini al goal con Gabbiadini e Callejon nei primissimi minuti della ripresa; il ritmo cala leggermente ma è sempre la squadra partenopea a mostrare le migliori cose. Al 55’ gli allenatori danno inizio in contemporanea alle sostituzioni con Rui Vitoria che inserisce Silva per Guedes, mentre Sarri lancia nella mischia Mertens al posto di un poco incisivo Gabbiadini.

È proprio il folletto belga, dopo appena un minuto, a lanciare l’esterno spagnolo solo davanti la porta avversaria con un tocco da campione: l’attaccante di Motril insacca con un morbido colpo sotto che scavalca il portiere in uscita facendo esplodere la gioia degli oltre 2 mila tifosi azzurri sugli spalti. La squadra di casa prova a diventare più offensiva inserendo al 68’ un altro attaccante (il peruviano Carrillo) al posto di Cervi; pochi minuti dopo arriva la seconda sostituzione anche nelle fila del Napoli con Zielinski che subentra ad Hamsik.

Ancora Mertens mette il sigillo alla gara con un dribbling ubriacante appena entrato in area di rigore, suggellato da un tiro che gonfia la rete dopo aver colpito il palo alla destra di Ederson. Il raddoppio consente anche di assistere all’esordio in Champions League con la maglia del Napoli di Rog che rileva Lorenzo Insigne (altra prova positiva per lo scugnizzo di Frattamaggiore). A tre minuti dalla fine i portoghesi accorciano le distanze grazie ad un clamoroso errore di Albiol che si lascia soffiare palla da Jimenez che batte un incolpevole Reina.

Il risultato tennistico con cui la Dinamo Kiev batte il Besiktas regala la qualificazione agli ottavi anche ai lusitani; il Napoli, invece, deve solo ringraziare sé stesso per la qualità e la personalità che hanno contraddistinto la prestazione di questa sera. Il prossimo avversario degli azzurri nella massima competizione continentale uscirà dall’urna di Nyon lunedì prossimo poco dopo le 12; del resto Sarri, con la sua faccia… tosta, aveva preannunciato che quella di stasera non sarebbe stata la partita più importante della sua carriera. 

Fabrizio Infante