29 maggio 1985. Allo stadio Heysel di Bruxelles era in programma la finale di quella che allora si chiamava Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. In tanti erano partiti dall’Italia per quella che doveva essere una giornata di sport da trasformare poi, con la conquista del titolo, in una serata di festa.

Ma circa un’ora prima del calcio d’inizio ecco che la follia umana da ampio sfoggio di tutta la sua irrazionalità. Un gruppo di ultras impazziti del Liverpool parte all’assalto dei tifosi juventini presenti nel settore Z, dopo aver facilmente divelto le reti di protezione. L’assalto prosegue ad ondate durante le quali vola ogni tipo di oggetto contundente. I tifosi Juventini, terrorizzati, si riversano contro un muro di recinzione in cerca di una via di fuga, ma finiscono col rimanere intrappolati.

La scena è raccapricciante, c’è chi si lancia nel vuoto per non essere schiacciato, chi si arrampica per cercare una via di fuga, chi purtroppo non riesce a mettersi in salvo e rimane sopraffatto, calpestato, soffocato. Dopo qualche minuto il muro crolla sotto la pressione del fiume umano e in quella maledetta sera 39 tifosi perdono la vita e altre 600 rimangono ferite.

Sono passati ventisette anni da allora, ma la follia che produsse quella tragedia dovrà sempre essere ricordata affinchè mai più si possano raccontare eventi del genere.

Massimo Ricca