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09/02/2018
Svizzera 1954, primo trionfo tedesco contro la grande Ungheria
Dopo il torneo della rinascita disputato in Brasile nel 1950, il campionato mondiale di calcio tornò per l’edizione successiva nel vecchio continente, più precisamente in Svizzera, sede della Fifa, che in quell’anno festeggiava il proprio cinquantesimo anniversario dalla fondazione. Il numero di
nazionali ammesse rimase di 16, con l’organizzatrice Svizzera e l’Uruguay campione ammesse di diritto. L’Italia ebbe vita facile a staccare il biglietto per la competizione dopo un doppio confronto abbastanza agevole con l’Egitto.
Quanto agli altri, la Germania Ovest, alla prima partecipazione dopo l’esclusione brasiliana, si qualificò agevolmente ai danni di Norvegia e Saarland. La quotata Svezia fu esclusa dal Belgio, mentre l’Austria prevalse sul Portogallo e la Francia eliminò la Repubblica d’Irlanda. Per avere ragione della Spagna, alla Turchia non bastarono tre confronti, una vittoria a testa e uno spareggio finito in parità, ma fu necessario addirittura il sorteggio. Dai gironi europei vennero fuori anche Jugoslavia, Cecoslovacchia e la temutissima Ungheria dei vari Puskas, Kocsis e Hidegkuti. Dal Sudamerica partì il Brasile, vincitore di un girone disertato dall’Argentina, mentre il Messico si qualificò eliminando la debole Haiti e gli USA.
Dall’Asia arrivò per la prima volta la Corea del Sud. La formula del campionato prevedeva la creazione di 4 giorni da quattro squadre, in cui però le due migliori, per la prima volta individuate come teste di serie, non si sarebbero sfidate. In sostanza, ogni squadra avrebbe giocato due soli incontri più un eventuale terzo come spareggio ed ogni girone avrebbe promosso le prime due classificate ai quarti ad eliminazione diretta. Il Gruppo 1 vide passare Brasile e Jugoslavia a spese della Francia di Kopa, che pagò la sconfitta con gli slavi, e del Messico, che non portò a casa punti. Il Gruppo 2 fu dominato dall’Ungheria, che annientò per 9-0 un’impaurita Corea del Sud e per 8-3 la Germania Ovest, che fu costretta allo spareggio (vinto per 7-2) con la Turchia per accedere ai quarti. Con due successi a testa, Uruguay ed Austria vinsero il Gruppo 3, mentre dal Gruppo 4 emersero Inghilterra e Svizzera a spese dell’Italia.
Gli azzurri iniziarono malissimo la competizione, perdendo 2-1 con gli elvetici, ma grazie al 4-1 sul Belgio ed alla contemporanea sconfitta per 2-0 rimediata dagli svizzeri contro l’Inghilterra, riuscirono a tenere aperto il discorso con lo spareggio. Tuttavia, davanti al pubblico di casa, la Svizzera dimostrò di avere una marcia in più ed eliminò l’Italia infliggendole un umiliante 4-1. I quarti si rivelarono ricchissimi di gol (ben 26) così come lo era stata la fase a gironi, e videro Austria, Uruguay, Ungheria e Germania Ovest staccare il pass per le semifinali, durante le quali gli ungheresi
dovettero ricorrere ai supplementari per aver ragione della compagine uruguagia, che pagò poi lo scotto della fatica nella finalina per il terzo posto con l’Austria, vincitrice con un sonoro 3-1.
La finale di Berna ebbe una storia tormentata: l’Ungheria sembrò aver chiuso il discorso in pochi minuti, trovandosi già all’ottavo in vantaggio per 2-0 coi gol di Puskas e Czibor, ma la Germania Ovest riaprì la gara con Morlock e pareggiò con Rahn al diciottesimo. Fu proprio quest’ultimo a chiudere l’incontro siglando il terzo gol a soli sei minuti dalla fine compiendo quello che è passato alla storia come “miracolo di Berna”.
Francesco De Giorgi