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02/06/2018
Napoli: al Museo Madre è stata inaugurata la mostra dedicata al regista Mario Martone
E’ stata inaugurata al Madrw, museo d’arte contemporanea Donnaregina, la mostra '1977 2018. Mario Martone Museo Madre', la prima retrospettiva dedicata al regista napoletano Mario Martone, a cura di Gianluca Riccio, che ripercorre i quarant'anni di un percorso artistico che si è articolato fra azioni performative, cinema, teatro e opera lirica.
In mostra Martone presenta un film-flusso (durata 9 ore ca.), prodotto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e che entra a far parte della collezione permanente del museo regionale campano, basato sullo studio dei materiali conservati nell'Archivio Mario Martone e realizzato con la produzione esecutiva della PAV e con il supporto della Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia. Attraverso il montaggio di documenti e filmati inediti, immagini di repertorio, brani di film, riprese di spettacoli teatrali che ne documentano la poliforme attività creativa, l’esperienza artistica di Martone viene presentata secondo un ordine non cronologico ma evocativo, in cui tutti i segni che raccontano la storia del regista convivono in un rapporto orizzontale di per sé contemporaneo. Proiettata simultaneamente su quattro schermi nella sala Re_PUBBLICA MADRE, la presentazione del film-flusso rielabora musealmente la messa in scena di uno spettacolo teatrale di Martone del 1986, Ritorno ad Alphaville, ispirato all’omonimo film di Jean-Luc Godard, e di cui è riproposto l’andamento circolare e la visione simultanea da parte del pubblico.
Come in tutta la ricerca artistica di Martone, anche in questa mostra retrospettiva al Madre il ruolo attivo dello spettatore risulta determinante: al centro della sala sono posizionate, su una pedana, trentasei sedie girevoli, ciascuna collegata ad una cuffia con accesso diretto ai quattro canali audio corrispondenti a ognuno dei quattro schermi sui quali il film-flusso è proiettato. Lo spettatore potrà così orientare la propria attenzione girando la seduta per seguire alternativamente l'andamento delle proiezioni del film e cogliere, oltre che le singole immagini, anche le possibili connessioni visive o tematiche fra di esse. Il film stesso è stato montato secondo un flusso lineare che accoglie in sé sia la superficie bidimensionale dello schermo sia la spazialità tridimensionale dell'ambiente di proiezione, restituendo visivamente e sensorialmente le connessioni interne e quindi la circolarità propria dell'opera e della ricerca del regista napoletano.
«Ogni mio lavoro nasce da una tabula rasa e per questo ognuno è così diverso dall’altro», dichiara Mario Martone. «Ma c’è un processo che li collega e li unifica tutti, un fluire dell’esperienza che da mia personale si fa collettiva, che in questa mostra è possibile cogliere per la prima volta nel suo insieme. Per me è molto significativo che questo accada in un museo di arte contemporanea come il Madre, perché ho sempre guardato agli artisti Fluxus (da John Cage a Joseph Beuys) come a un grande esempio di libertà e di vitalità».
Martone è attualmente impegnato nella lavorazione dei un nuovo film, che sarà presentato nell'autunno del 2018 e avrà lo stesso titolo dell'opera Capri-Batterie (una lampadina gialla che idealmente prende energia da un limone) che l'artista tedesco Joseph Beuys ha realizzato con il gallerista napoletano Lucio Amelio nel 1985. Questo scenario viene evocato all'ingresso della mostra dall'immagine di un bosco e da alcuni materiali di scena che compaiono nel film. Il legame fra Martone e Amelio, a cui il Madre ha dedicato una ampia mostra antologica nel 2014, risale già alla prima performance del gruppo Falso Movimento, fondato dall’autore napoletano nel 1979, che si svolse nella factory partenopea del gallerista, un importante polo d’aggregazione per gli intellettuali e gli artisti dell'epoca. Non è un caso quindi che sia proprio il Madre a presentare ora anche la prima mostra retrospettiva dedicata al regista,in occasione della quale verrà pubblicato un catalogo monografico con testi inediti del curatore e di quattro autori, e un esteso apparato iconografico e bio-bibliografico.
«Pur rappresentando una sintesi dell’intero percorso artistico del regista napoletano, 1977 2018. Mario Martone Museo Madre - mostra realizzata integralmente con fondi POC (PROGRAMMA OPERATIVO COMPLEMENTARE) 2014-2020 della Regione Campania - è a tutti gli effetti un percorso espositivo inedito che, nel suo allestimento museale, va ad arricchire il patrimonio della Fondazione Donnaregina. Si contribuisce, così, a ridefinire l’identità e la fruizione stessa del museo: unospazio fisico in cui si concretizzano i principali spunti estetici che Napoli ha saputo esprimere nel dibattito sul contemporaneo dagli anni Sessanta ad oggi. La mostra, inoltre, conferma il sistema virtuoso di relazioni non solo economiche, che comprendono la collaborazione con la Fondazione Campania dei Festival e la produzione esecutiva di PAV».
Laura Valente, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee
«La mostra dedicata all’intenso percorso artistico di Mario Martone diviene segno tangibile ed occasione preziosa per consolidare la costruttiva collaborazione tra la Fondazione Campania dei Festival e il Madre/Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee. Una sinergia che si inserisce nel quadro interdisciplinare tra Teatro,Cultura e Arti Visive avviate nel nuovo corso del Napoli Teatro Festival Italia e che, ancor più in questa circostanza, trova felice esito nell’argomento principe dell’originale esposizione allestita per il museo napoletano. A Mario Martone è dedicato l’inedito percorso per immagini, dal 1977 al 2018, che documenta la sua feconda e multiforme produzione artistica, paradigma di una capacità, comune a pochi, di coniugare sin dagli esordi ricerca e pluralità di linguaggi scenici».
Ruggero Cappuccio, direttore artistico del Napoli Teatro Festival
nella foto. Mario Martone al Madre ph. M. Spada
Fonte: Ufficio Stampa Museo Madre - Enrico Deuringer