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11/06/2012
SETTE FILM IN SETTE GIORNI
Guida alla settimana cinematografica in tv dall' 11 al 17 giugno
Sfida impari tra calcio e cinema, nella settimana che segue l'inizio degli Europei. Eppure, un film come "The Blind Side" (Canale 5, lunedì 11 giugno - 21,10), nonostante la candidatura agli Oscar, è ideale per ricordare che la coloratissima kermesse sportiva in corso può essere occasione di gemellaggi, anzichè di scontri tra tifoserie. Non un'opera sul calcio, ma sul football: la vera storia di Michael Oher. Giovane afroamericano senzatetto, trova nei Touhys una famiglia bianca ed agiata disposta ad adottarlo. Amore a casa, razzismo a scuola: ma, dal football, la lezione di vita è dietro l'angolo. Diretto da John Lee Hancock, è un biopic di formazione, metaforico, credibile, senza vicoli ciechi. Sandra Bullock abbagliante.
A proposito di film difficilmente avvistabili in tv (oltre che al cinema): "L'ospite inatteso" (Rai 5, martedì 12 giugno - 21,05), di Thomas McCarthy, inatteso lo è davvero, nel palinsesto. Si tratta di una produzione indipendente, pregevolissima, del 2007: ancora sul tema della solidarietà e dell'accoglienza. Il solitario prof. Vale, di ritorno a New York dopo una conferenza nel Connecticut, trova nel proprio appartamento una copppia di immigrati illegali. Paura, sconcerto; poi, dialogo. E cambiamento, nelle vite di tutti e tre i protagonisti. Dimesso e minimale, fida soprattutto sull'interpretazione convincente di Richard Jenkins (visto in tv in "Six Feet Under").
Settant'anni, e non sentirli: tale è l'età di "Casablanca" (Rai Movie, mercoledì 13 giugno - 21,10), intramontabile classico di Michael Curtiz con un Bogart mai così angustiato e tenebroso, una Ingrid Bergman raramente così bella e sofferta. Marocco, 1941: l'americano Rick Blaine, proprietario di un bar, aiuta la donna che amava (ed ama) e suo marito, perseguitato politico, a lasciare in aereo la città. Incrocio tra polizia francese, spie naziste, piccoli sciacalli, avventurieri vari, fuoriusciti antifascisti. Opera di memoria persistente, irripetibile nella suggestione, storica e psicologica.
A fronte di una prima serata piuttosto scialba, il giovedì offre una mezzanotte thrilling su diversi canali. Noi scegliamo "Non aprite quella porta. L'inizio" (Rai Movie, venerdì 14 giugno - 22,35), prequel di un remake, diretto da Jonathan Liebesman. Due ragazzi in procinto di partire per il Vietnam si concedono una scampagnata con le proprie compagne. L'auto si guasta, ed incappano nell'"aiuto" sbagliato: quello della sanguinaria famiglia Hewitt. Interessanti i riferimenti alla guerra incipiente: per il resto, risvolti ed effetti vintage, in linea con quanto già noto, cinematograficamente, del Texas Chainsaw Massacre. Cioè: benissimo, ma visto.
Week end a New York, con "New York Stories" (Rai Movie, venerdì 15 giugno - 18,55), film a episodi a cura di tre grandi registi: Martin Scorsese, Francis Ford Coppola e Woody Allen. Nell'ordine: pittore in crisi alle prese con allieva-amante (Nick Nolte e Patricia Arquette: riuscitissimo), storia di una ragazzina infelice per l'assenza dei genitori (uno dei quali è Giancarlo Giannini: un pò blando), un uomo cerca di far scomparire la petulante madre (Allen, anche attore: esperimento da gigione). L'unione non fa la forza, ma incuriosisce.
Mentre il nuovo James Bond scalda i motori ("Skyfall", con Daniel Craig), vivendo per l'ennesima volta sul grande schermo, sul piccolo è possibile rivederne uno d'annata: "Agente 007 - Si vive solo due volte" (Rai 3, sabato 16 giugno - 20,40), di Lewis Gilbert, con Sean Connery in formissima. L'organizzazione criminale Spectre cattura in orbita navicelle spaziali statunitensi e russe, per far accusare a vicenda i governi e scatenare la terza guerra mondiale. James Bond deve penetrare nel covo dei banditi: un vulcano spento in Giappone. Cocktail esplosivo di avventura, artifici bellici, donne mozzafiato: la vecchia scuola non tradisce.
Specialista nei film tratti da opere letterarie (meglio se di Oscar Wilde), Oliver Parker porta sul set cinematografico il classico inglese "L'importanza di chiamarsi Ernest" (Iris, domenica 17 giugno - 17,00), traendone una commedia brillante, ritmata, scorrevole, che nella fluidità dei dialoghi denuncia la propria origine teatrale. L'importanza di avere nel cast un fuoriclasse come Colin Firth ed un mestierante scaltrissimo come Rupert Everett, si fa sentire: meglio in originale, senza il doppiaggio italiano, ma comunque da seguire fino alla fine anche dalle nostre parti (titoli di coda compresi: con una sorpresa).
Antonio Maiorino