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PSG - Napoli: l'analisi tattica

23/10/2018

PSG - Napoli: l'analisi tattica

Terzo turno di andata dei gironi di Champions League, il Napoli è di scena al Parco dei Principi di Parigi contro il Paris Saint-Germain in una sfida tanto prestigiosa quanto importante. Gli azzurri devono scendere in campo rispettando l'avversario che è senza dubbio fortissimo ed ha un budget di gran lunga superiore rispetto ai partenopei, tuttavia l'impegno va affrontato senza timori reverenziali e consapevoli delle proprie capacità, diversamente si correrebbe il rischio ii "consegnarsi" ai padroni di casa e subirne lo strapotere tecnico. Infatti, la rosa del PSG è di tutto rispetto, l'allenatore Tuchel è alla guida di una corazzata che ha il reparto avanzato tra i migliori al mondo. Peraltro, per la sfida contro il Napoli non dovrebbe avere particolari problemi di formazione, fatto salvo per un problema fisico occorso a Thiago Silva che lo terrà in dubbio fino all'ultimo.

Il sistema di gioco di riferimento dei transalpini è il 4-2-3-1 con il grande ex Cavani terminale offensivo alle cui spalle si muovono elementi come Di Maria, Mbappè e Neymar. Questi ultimi due, sebbene giovanissimi, sono quasi immarcabili per le difese avversarie, si posizionano molto larghi sulla linea esterna e puntano il diretto avversario sfruttando la loro classe e rapidità. In questi casi è necessario che i difensori azzurri vengano supportati dalle mezzali di zona e dagli esterni alti che dovranno fare costantemente la doppia fase.

Altro tema tattico è il movimento di Di Maria che di fatti è un trequartista che svaria su tutto il versante offensivo, sempre pronto ad inserirsi negli spazi che si creano perlopiù sul fronte sinistro. L'argentino ha un piede mancino educatissimo e la sua posizione tra le linee richiederà il sacrificio, a turno, di uno degli attaccanti. Come se non bastasse, la fase offensiva è accompagnata anche dai centrocampisti Rabiot e Verratti che si inseriscono per vie centrali e dai terzini Meunier e Bernat che spingono sempre come se fossero ali aggiunte, per questo motivo la fase difensiva della squadra di Ancelotti deve essere espletata da tutti gli effettivi che dovranno ripiegare simultaneamente dietro la linea della palla.

Non va inoltre dimenticato che il PSG è fortissimo anche sui calci piazzati diretti potendo sfruttare la precisione chirurgica di Neymar ma anche di Di Maria e Cavani, pertanto è opportuno per il calciatori azzurri evitare situazioni fallose al limite della propria area di rigore. Ovviamente, questo modo di interpretare le gare a trazione anteriore può rivelarsi fatale quando l'avversario riesce ad eludere la pressione nella propria trequarti e riparte a campo aperto. Per questo motivo è determinante per Ancelotti il recupero di Insigne il quale potrebbe risultare decisivo proprio nelle ripartenze combinate con Mertens e Callejon. Per fare ciò il Napoli dovrà tentare il recupero palla a centrocampo dove dovrebbe usufruire della superiorità numerica e dei mancati ripiegamenti dei quattro attaccanti, da questo punto di vista, ovviamente, Allan sarà l'arma in più a disposizione del tecnico dei partenopei perché maestro nel rubare palloni e di conseguenza ribaltare l'azione da difensiva ad offensiva.

Insomma, per il Napoli neanche il tempo di gustarsi la bella vittoria in casa dell'Udinese che subito è chiamato alla massima concentrazione sull'impegno europeo dove dovrà dimostrare di essere cresciuto in campo europeo sotto la guida esperta di Ancelotti. Inutile sottolineare che l'uscire indenni dal Parco dei Principi sarebbe oltremodo importante per il prosieguo nella massima competizione europea. 

Antonio Rea

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