Notizie » Calcio » Calcio Estero
02/07/2012
EURO 2012: L'ANALISI TECNICA
Ieri sera è giunta a conclusione un’edizione degli Campionati Europei che andrà in archivio come la terza vittoria consecutiva di una Nazionale, quella spagnola appunto; dopo il trionfo nel 2008 al precedente Europeo, e nel 2010 con la conquista del primo mondiale, le Furie Rosse di Del Bosque hanno replicato il successo continentale.
E’ indubbio che in manifestazioni del genere, le formazioni che partecipano sono le migliori del continente, ma è altrettanto vero che ci sono squadre da cui ci si aspetta tanto. Sono solo due le nazionali che possono giocarsi la finale, ma l’Europeo di quest’anno ha lasciato l’amaro in bocca per alcune squadre che sono state deludenti. E’ il caso della Svezia di Ibra (che solo nell’ultima partita del girone ha giocato da par suo), la Francia che si era presentata con l’etichetta di concreta outsider che invece è stata eliminata dagli spagnoli nei quarti lasciando dietro di se numerose polemiche tra alcuni calciatori transalpini e la stampa, l’Inghilterra che dopo un buon girone di qualificazione nei quarti ha affrontato l’Italia in modo del tutto sottomesso al gioco degli azzurri. Non di meno ci si attendeva qualcosa in più dalla Polonia del gioiello Lewandowski, che in qualità di co-organizzatrice dell’evento era arrivata a quest’appuntamento con tante aspettative; probabilmente però da chi ci si aspettava tanto era l’Olanda di Robben, Stekelengurg, Van Persie, Sneijder accreditata del titolo di vice-campione del mondo. Gli Orange hanno chiuso il torneo con un disastroso zero nella casella dei punti; seppur inseriti in un girone tremendo con Germania, Inghilterra e Danimarca hanno realizzato solo due gol in tre partite disputate fornendo prestazioni a larghi tratti imbarazzanti per i tifosi olandesi. La Germania, che era concretamente considerata la nazionale da battere, invece si è arresa in semifinale ad un’Italia travolgente e solo un rigore abbastanza generoso e l’imprecisione sotto porta degli attaccanti di Prandelli ha ridato morale negli ultimi minuti di gara.
Per quanto riguarda gli arbitri, il comportamento degli uomini coordinati da Pierluigi Collina è stato soddisfacente; da questo punto di vista, il torneo appena concluso verrà ricordato per un altro gol fantasma di cui si è resa, suo malgrado, protagonista l’altro paese organizzatore, l’Ucraina. Infatti nell’ultima partita decisiva del girone gli uomini di Blochin erano andati in vantaggio sugli inglesi, ma un salvataggio oltre la linea di John Terry non valutato correttamente dall’arbitro di linea ha ingiustamente privato di un vantaggio gli ucraini. Dispiace che a pagare sia la Nazionale di Sheva, ma finalmente la Fifa e la Uefa si sono resi conto che nel calcio moderno è arrivato il tempo di aggiornare le regole e valutare la possibilità di usare la tecnologia per stabilire il “dentro o fuori” di una palla.
In tema di aggiornamento delle regole, sarebbe il caso di intervenire sul numero delle sostituzioni a disposizione degli allenatori (anche nell’ambito dei campionati nazionali); un esempio può essere la finale tra Spagna e Italia dove nell’ultima mezz’ora circa gli azzurri hanno tenuto il campo (già stanchi per le partite precedenti e con un giorno in meno di recupero rispetto agli avversari) in dieci uomini per aver terminato tutte le sostituzioni disponibili e con Thiago Motta appena entrato uscito per uno stiramento. L’intervento andrebbe anche fatto in virtù del fatto che ormai le rose a disposizione sono diventate più ampie, soprattutto nelle manifestazioni internazionali dove in panchina siedono altri 12 giocatori convocati.
Comunque, alla luce di quanto visto in quest’Europeo, la Spagna ha meritato nettamente la vittoria e questo particolare non può certo sminuire la prestazione di Iniesta & co.
Paolo De Giorgio