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02/07/2012
SETTE FILM IN SETTE GIORNI
Guida alla settimana cinematografica in tv dal 2 all' 8 luglio
Avviliti dalla sconfitta di una pur generosa Italia nella finale degli Europei, la tentazione immediata sarebbe quella d’ingozzarsi di film, dopo la scorpacciata di calcio. O semplicemente, d’ingozzarsi e basta. Opportuno, allora, rinverdire il mini-vademecum sui fast food in forma di documentario con la visione di “Super Size Me” (Rai 5, lunedì 2 luglio – 22,55). Una provocazione intelligente, in realtà: il regista e protagonista Morgan Spurlock si sottopone a trenta giorni di “dieta Mc Donald’s”: colazione, pranzo e cena nella nota catena. Lo spettatore chiede dettagli, il fegato chiede pietà. Miglior documentario del 2004, mordace – di nome e di fatto – in stile Moore.
A proposito di pasti, casca ad ora di pranzo uno dei migliori film dell’ultimo decennio, il commovente e duro “Le vite degli altri” (Rai Movie, martedì 3 luglio – 13,45), premiato, a buon diritto, praticamente ovunque (Oscar compresi). Gerd Wiesler (uno spietato, introspettivo Ulrich Muehe) lavora per la Stasi, l’organizzazione ministeriale di spionaggio e sicurezza della Germania dell’Est del secondo dopoguerra. Incaricato di sorvegliare una bella attrice, per capriccio di un gerarca concupiscente, incappa in segreti scomodi. E il dramma storico diventa psicodramma. Lucido ed opprimente, è un film in bilico tra lo sfacelo ed il riscatto: perdente anche quando vince, vincente anche quando perde.
Mentre Mediaset 2 rinverdisce la rossissima saga di “Kill Bill” di Tarantino con entrambe i volumi tra prima e seconda serata, noi restiamo in tema di “spionaggio” con l’inquietante “The Truman Show” (Rai 4, mercoledì 4 luglio – 21, 10), che Peter Weir ricava fondendo suggestioni fantascientifiche di vario tipo (Robert Sheckley su tutti), ma soprattutto grazie ad un “one man show”, quello del protagonista Jim Carrey. Inconsapevole pedina di un monumentale reality. Più ironico che epico, più spaesato che spaesante, è un film perfettamente funzionante, uno spettacolo cinematografico quintessenziale e sottilmente folle.
Follia, ma con altri toni, anche ne “Il favoloso mondo di Amélie” (La7D, giovedì 5 luglio – 21,10) di Jean Pierre Jeunet. La protagonista (Audrey Tautou) è una ventenne francese con una visione incantata del mondo. Messasi in testa di avere una missione da compiere – alleviare la pena degli altri – incontra un tipo ancora più stralunato (Mathieu Kassovitz), che colleziona frammenti di fototessere gettate. L’incontro di due favole non è facilissimo. Divertente e leggero, ha più il tocco estetico di una levità calibrata che la furbizia della ruffianeria visiva.
Certamente più cruento lo scenario di “Orizzonti di gloria” (La7, venerdì 6 luglio – 21,10). Ma la crudeltà è per lo più morale: puntiglio di un ufficiale francese nell’ordinare l’attacco ad una postazione tedesca inespugnabile. Il colonnello Dax – Kirk Douglas, granitico d’etica e d’interpretazione – capisce la follia dell’ordine e rifiuta. Il regista-stratega Kubrick sceglie opportunamente le linee della Grande Guerra: l’immobilismo delle prolungate fasi di stagnazione diventa il contesto ideale per la concentrazione espressiva sull’ambiente bellico, per la catalizzazione delle linee narrative sui meccanismi della guerra e per l’incubazione nella trincea\provetta dei reagenti del carattere umano.
Futuristica la guerra di “Terminator” (Mediaset Italia 2, sabato 7 luglio – 21,30) di James Cameron. Un cyborg è inviato dal futuro per uccidere la donna che darà alla luce il capo della resistenza condotta dagli umani contro le macchine. Lanciò Schwarzenegger, algido interprete dal fisico d’acciaio tenuto in costante tensione narrativa.
Recentemente applaudito a Cannes, Bernardo Bertolucci fa capolino anche sul piccolo schermo, con lo smalto dei tempi migliori: “The dreamers” (Iris, domenica 8 luglio – 21,00) è la storia, ambientata nella Parigi del ’68, dei giovani Isabelle e Theo, morbosa coppia di fratelli, che coinvolgono il disorientato americano Matthew in una ludica fuga dalla realtà, tra cinema, musica ed avventura (erotica e non). Ma fuori c’è la (tentata) rivoluzione. Film sull’innocenza perduta senza peccato, con una colonna sonora ed una miriade di citazioni dalla Nouvelle Vague in grado di costruire un’addolorata tensione favolistica, più che una patina archeologica. Eva Green consacrata.
Antonio Maiorino