Una conferma e una sorpresa: questo il bilancio del Roland Garros che ha celebrato l'ennesimo successo di Rafael Nadal e la prima vittoria negli slam dell'australiana Ashleigh Barty. In campo maschile, il torneo ha portato avanti i migliori giocatori con le semifinali che come nel 2011 hanno registrato i primi 4 giocatori della classifica: Nadal ha sconfitto un ottimo Federer, tornato a giocare sulla terra rossa dopo tre anni, ma impotente di fronte allo spagnolo. Nell'altra semifinale, Novak Djokovic ha dovuto arrendersi all’austriaco Dominic Thiem che, dopo cinque set giocati in due giorni, a causa della pioggia, ha avuto la meglio sul numero uno del mondo che era reduce dalla vittoria degli ultimi tre slam. La finale, che ricalcava la stessa giocata un anno fa, è stata equilibrata per due set, poi la maggiore esperienza di Nadal unita alla stanchezza di Thiem che era sceso in campo i due giorni precedenti, hanno determinato l'esito del confronto che ha visto trionfare Nadal per la 12esima volta a partire dal 2005. Un record che ha dell'incredibile e che conferma lo spagnolo come il più grande giocatore di tutti i tempi sulla terra rossa. Tra gli italiani discreto il torneo di Fognini che come l’anno scorso ha superato tre turni cedendo negli ottavi al tedesco Alexander Zverev. Negative invece le prove di Marco Cecchinato (semifinalista nel 2018) ed eliminato al primo turno dalla wild card francese Mahut e di Matteo Berrettini uscito al secondo turno.

In campo femminile la vittoria è andata all'australiana Ashleigh Barty che ha confermato di attraversare un ottimo momento di forma e che ha superato in finale l'altra grande sorpresa del torneo rappresentata dalla ceca Marketa Vondrousova. Finale senza storia dominata dalla Barty e nono successo diverso negli ultimi dieci anni a Parigi a conferma del grande equilibrio e della grande incertezza nel circuito femminile.

Antonio Procopio