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17/07/2012
The Amazing Spider-Man
La formula innovativa che ha riportato tra noi il vigilante newyorkese
Difficile dimenticare la trilogia di Raimi di qualche anno fa: difficile per lo spettatore che non può far a meno di guardare la pellicola avanzando paragoni, e anche per il regista, Marc Webb, che tenta di ridare vita all’uomo ragno già amato e conosciuto dal pubblico. Eppure, nel film dal 4 luglio nelle sale cinematografiche, l’immaginazione del regista diventa più importante della conoscenza, come cita un poster di Einstein nella cameretta del diciassettenne Peter Parker. Affidato da bambino alle cure degli zii, zio Ben (Martin Sheen) e zia May Parker (Sally Field), Peter (Andrew Garfield) non rivedrà più i suoi genitori, ma in compenso dieci anni dopo ritroverà in soffitta una valigetta misteriosa con le scoperte e gli esperimenti del padre.
Incuriosito, cerca di andare a fondo e si mette in moto per rintracciare il collega del padre, il dottor Curt Connors, che soffre la mancanza di un braccio. Il nostro eroe riesce nell'impresa di entrare nel grande laboratorio della sua Industria, la Oscorp, nella quale si conducono esperimenti su eventuali innesti tra cellule animali e umane.
Ed è li che la vita del giovane protagonista cambia radicalmente. Un ragno lo morde e, improvvisamente, acquista dei poter che definire straordinari forse è limitativo. Al ragazzo indeciso, impaurito, timido, Webb sostituisce un emarginato per scelta, un giovane eroe che sperimenta le sue capacità e senza alcun indugio,in una prima fase, stabilisce di utilizzarlele per vendicarsi dei piccoli torti subiti da un compagno, e per catturare l’assassino di suo zio.
Innamorato di una sua compagna di scuola, Gwen Stacy, la figlia del capo della polizia, nelle cui braccia trova trova sostegno e conforto dopo le sue avvincenti imprese. Il film può essere idealmente diviso in parti: la prima, lenta e più riflessiva, conduce lo spettatore nella vita di Peter; la seconda, dove emerge la scoperta dei poteri e l’evolversi della storia d’amore; e la terza, in cui si sviluppa l’azione vera e propria, sebbene ci si sarebbe aspettati qualcosa di più sorprendente.
Il dottor Connors, per farsi ricrescere il braccio si inietta le cellule di una lucertola, e aspirerebbe alla creazione di un cosidetto mondo ideale, nel quale l'uomo, perfetto ed indistruttibile, incarnerebbe quasi le sembianze di un robot, più che di un essere umano. Il giovane Spiderman, memore della lezione dello zio: “non è una scelta, è una responsabilità”, che sostituisce il motto dei precedenti film “grandi poteri, grandi responsabilità”, metterà al servizio di tutti i suoi poteri. Se un capitolo 2 sarà girato, come ci si aspetta, di certo non resterà privo di appassionati spettatori. Marc Webb sfrutta tutte le potenzialità della terza dimensione, con impressionanti scenari della Grande Mela, grattacieli, gru e voli favolosi. Romantico, ironico, divertente, il nuovo Peter Parker non delude anzi, i fan più fedeli che reputavano folle una rilettura del fumetto, chissà che non si appassioneranno ad una nuova saga.
Giuliana Scamardella
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