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ATRANI... una piccola spiaggia raccolta e tanta storia

12/01/2012

ATRANI... una piccola spiaggia raccolta e tanta storia

La bellezza di Atrani sta nella coreografia che la spiaggia gli disegna intorno e nell'intrico di abitazioni, poste l'una sull'altra, che lo fa somigliare a un presepe, soprattutto la sera quando le luci sono accese. Di giorno, le stradine che l'attraversano sembrano talvolta sparire dentro le case, per poi riemergere d'incanto in uno slargo, una piazzetta, dove la luce del sole è finalmente libera di irradiarsi. Atrani, vicinissimo ad Amalfi, è il borgo costiero che meglio ha conservato la struttura originaria, risalente al medioevo, fatta di vicoletti, archi, cortili, piazzette e le caratteristiche "scalinatelle". Ha una piccola spiaggia raccolta e protetta da cui, la sera, partono le lampare per la pesca. Di notte, i mille punti luminosi delle lampare in mare sono la più bella visione che si possa avere del Mediterraneo.In un posto così piccolo ci sono tante cose da vedere. Perché Atrani, al tempo delle repubbliche marinare, era abitata dalle famiglie più nobili di Amalfi. E qui i Dogi erano incoronati e seppelliti. La visita al borgo deve quindi iniziare dalla chiesa di San Salvatore de Birecto, dove avveniva l'incoronazione delle massime autorità governative, a cui veniva solennemente posto sul capo il berretto ("birecto") dogale. Sulle pendici del monte è posta invece la collegiata di Santa Maria Maddalena, sorta nel XIII secolo come ringraziamento degli atranesi alla Madonna per averli liberati dai predoni saraceni. Accanto alla chiesa si trova la Grotta di Masaniello, al di sotto della quale è situata la casa materna del celebre capopopolo napoletano, costruita in cima a 500 scalini. L'origine è incerta: la maggior parte degli studiosi propende per l'aggettivo latino ater, oscuro, tetro, perché corrisponderebbe alla visione del borgo simile a un antro racchiuso tra ripide pareti rocciose a picco sul mare. Altri fanno derivare il nome dall'insediamento da cui provenivano i primi coloni greci, Atria.

 Il  prodotto del borgo

La cucina atranese riprende a grandi linee quella napoletana, fa uso di pesce e frutti di mare e di ricette antiche tramandate di madre in figlia. Gli ingredienti principali, oltre al pesce, sono i formaggi freschi provenienti dalle colline (mozzarelle, fior di latte, provole), i pomodorini freschi "a piennolo", cioè riuniti in grappoli che si conservano fino all'inverno, la pasta fatta a mano come "scialatelli" e "laganelle".Deliziosi ad Atrani sono anche i dolci come "o' bocconotto", così buono con la crema e l'amarena che si mangia in un sol boccone, "o' pasticciotto" che ne è la versione pantagruelica, la cassata o quelli fatti col limone, che qui si chiama "sfusato amalfitano" ed è senza dubbio il più pregiato del Mediterraneo. Tra i liquori ricavati da antiche ricette contadine non è celebre solo il limoncello ma anche il nocino (o "nocillo"), e il fragolino, il mortello, il concerto, il finocchietto, il lauro, deliziosi profumi che ricordano salottini settecenteschi. Per non parlare di bijou come i "passolini", uva appassita al sole e conservata in un cartoccio di foglie di limone legate con un sottile giunco, o i "fichi a crocetta", riposti nei caratteristici cestini di vimini e insaporiti con spezie, da consumarsi a Natale.

 

Pia Focic

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