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22/07/2012
Cinema in tv: Sette film in sette giorni
Guida alla settimana cinematografica in tv dal 23 al 29 luglio
L’ultima settimana di luglio inizia all’insegna del maltempo: e per restare in tema, si possono far piovere lacrime col mélo - Lo specchio della vita - (Iris, lunedì 23 luglio – 21,05) di Douglas Sirk. Gettiamo la spugna nel raccontarne la trama: sarebbe come spiegare “Beautiful” in due righe. Conflitti sociali – e razziali – dispiegati con fiammeggiante eleganza, incisiva fluidità e qualche spunto sontuoso. Tra le vette drammatiche degli anni ’60, con Lana Turner sugli scudi.
La scorsa volta avevamo indicato ne “Il padrino” di Francis Ford Coppola uno dei must della settimana (e di un’intera vita da spettatore cinematografico). Si bissa con “Il padrino II” (Rete 4, martedì 24 luglio – 21,10), perfino a prescindere dalla visione del primo: il lungo flashback che ricostruisce l’ascesa di Vito Corleone alle vette della criminalità organizzata ne fa, a tratti, un prequel. Eppure è soprattutto uno dei migliori sequel della storia, con De Niro (premio Oscar) ed Al Pacino che si passano magnificamente il testimone. Oltre il biopic, oltre il gangster movie, è una tragedia moderna, sorta di Shakespeare a canne mozze.
Come la saga de “Il padrino”, anche “Fiume rosso” (Rai Movie, mercoledì 25 luglio – 21,05) si potrebbe prestare a letture psicanalitiche, specie sul rapporto padre\figlio. Sorprendente, in tal senso, che sia un western: ed uno di quelli storici, per l’esattezza l’esordio nel genere del regista Howard Hawks. Il passaggio di una enorme mandria oltre il Fiume Rosso, dove potrà essere venduta ad un prezzo conveniente, si trasforma in un viaggio di formazione, non privo di aspri contrasti tra il dispotico capofamiglia (John Wayne) ed il ribelle figlio adottivo (Montgomery Clift). Epopea, anche familiare, nel Texas alla fine della Guerra di Secessione, interpretata con nervoso e muscolare carisma dai protagonisti.
Nel magro giovedì cine-teleivisivo, un titolo interessante può essere “Ragazzi perduti” (Rai Movie, giovedì 26 luglio – 22,40) di Joel Schumacher, se non altro per ricordare ai più giovani come prima di Twilight siano esistiti vampiri leggermente più aggressivi. Il giovane Michael si mette nei guai con una band punk. Tanto più pericolosa, peraltro, in quanto formata da vampiri. Un prodotto volutamente ingenuo, giovanile, che mescola l’horror alla commedia in dosi tracannabili anche dai teenagers. Ciò non toglie che sia un prodotto gradevole, con un sottofondo sociologico appena sbozzato ed una calibrata (auto)ironia.
Si sta parlando molto di Terrence Malick, alle prese con un film in lavorazione dopo il discusso “The tree of life”. Quasi unanimi furono i consensi attorno al suo “La sottile linea rossa” (Rete 4, venerdì 27 luglio – 22,45), con un cast d’eccezione (tra gli altri, Sean Penn, George Clooney, John Travolta, John Cusack, Jim Caviezel, Nick Nolte). L’opera segue la vicenda di un gruppo di fucilieri a Guadalcanal: ma, come per altri film citati in questa settimana cine-televisiva, lo spessore artistico consente di superare il confine limitante del genere (cinema di guerra), per assurgere ad una sinfonia polifonica sull’orrore della guerra, sul senso della vita e sul sentimento della natura. Musiche di ampio respiro di Hans Zimmer.
Per movimentare il fine settimana, recuperiamo un classico del cinema d’azione, “Last Action Hero – L’ultimo grande eroe” (Italia 1, sabato 28 luglio – 14,10), sufficientemente adrenalinico da rilassare nell’ora del riposo pomeridiano. Grazie ad un biglietto magico, il piccolo Benedict può entrare nel mondo cinematografico del suo eroe preferito, Slater (Arnold Schwarzenegger). Il problema è che, poi, anche il mondo cinematografico può sbarcare in quello reale, cattivi compresi. È un’americanata: e questo è bene, specie quando Zio Sam è così intelligente. Chiassoso e citazionista, ma spavaldamente originale.
Più dell’adrenalina, sono altri gli ormoni ad essere tirati in ballo con “Eros” (Iris, domenica 29 luglio – 23,10), film a episodi presentato alla 61esima edizione di Cannes, forte delle firme prestigiose di Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh e Wong-kar-wai, che raccontano l’amore da tre punti di vista diversi. “Il filo delle cose”, del regista italiano, narra con raffinatezza l’incontro sulla spiaggia di Capalbio tra due donne che hanno condiviso lo stesso uomo. “Equilibrium”, dell’autore americano, tratta del racconto erotico di un paziente all’analista, a sua volta impegnato in strani segnali da una finestra, puntando tanto – troppo – sul sorprendente finale. Il maestro cinese filma, con “La mano”, la vicenda di un sarto raffinato che prova una passione difficile per una prostituta d’alto bordo. Opere sulla passione col difetto di essere poco appassionate, ma dallo sguardo irresistibile.
Antonio Maiorino