Dopo la vittoria convincente in casa contro la Lazio nell'ultimo match della Serie A, i partenopei sono attesi dall’affascinante partita di Champions League in trasferta contro il Barcellona. Piccola pillola statistica rivela che gli spagnoli hanno sempre raggiunto i quarti di finale delle ultime 12 edizioni e questo dato certifica la misura dell’impresa che dovranno compiere gli azzurri sabato sera al Camp Nou. Nello stadio in cui hanno giocato fior di campioni, Gattuso chiederà ai suoi una super prestazione, fatta di concentrazione, solidità, compattezza e, non da ultimo, cinismo in fase realizzativa. 

Stavolta, salvo complicazioni dell'ultima ora e con il dubbio Insigne che sarà probabilmente risolto nell'immediatezza del match, questa potrebbe essere la formazione scelta da Gattuso: consueto 4-3-3, costruito attorno al centrocampo composto da Demme ( o Lobotka), Fabian Ruiz e Zielinski. In difesa Ospina protetto dalla coppia centrale Manolas e Koulibaly, con Di Lorenzo e Mario Rui sugli esterni. In attacco, il tridente d’esperienza con Callejon, Mertens ed il capitano Insigne. Se Lorenzo non dovesse farcela, ci sono diverse opzioni a disposizione del mister. Una che prevede l'utilizzo di Elmas e l'altra quello di Politano o, magari, l'utilizzo contemporaneo di Demme e Lobotka per dare più forza al centrocampo.

Il Barcellona, dal canto suo, ha giocato l’ultima partita il 19 luglio in campionato e porta quindi due incognite; la prima è la condizione atletica che potrebbe portare i blaugrana a non reggere tutti i novanta minuti e teoricamente calare nel finale; la seconda è la possibile reazione positiva o negativa all’aver perso la Liga superati in questa fase di stagione da uno splendido Real Madrid.

Indubbiamente, un Napoli più raccolto e compatto, corto in campo come lo abbiamo visto nelle gare immediatamente post lockdown con la vittoria della Coppa Italia, potrebbe avere maggiore possibilità rispetto ad una squadra che affronta un avversario più forte tecnicamente "a viso aperto". Ma questo lo scopriremo solo domani sera.

Gennaro Perna