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Sette film in sette giorni - guida alla settimana cinematografica in tv Dal 30 luglio al 5 agosto

29/07/2012

Sette film in sette giorni - guida alla settimana cinematografica in tv Dal 30 luglio al 5 agosto

Mentre l’Italia colleziona medaglie alle Olimpiadi, noi collezioniamo note cinematografiche sul taccuino, sperando non ci sfuggano i titoli di maggiore interesse della settimana televisiva. Tra questi, è un piacere ritrovare “Notorius – L’amante perduta” (Rai 3, lunedì 30 luglio – 15,45), un Hitchcock d’annata. Un agente dello spionaggio americano lascia che la propria fiamma, figlia di una spia tedesca, sposi un pericoloso fuoriuscito nazista su cui sta indagando: la Patria, pare, batte l’amore. La spy story fa da sfondo ad un dramma psicologico, tanto più d’effetto se si considera la vicinanza cronologica del film alla Seconda Guerra Mondiale (1946). Cary Grant ed Ingrid Bergman si scambiano il bacio più lungo della storia del cinema.

Si spera di sentire il più spesso possibile, alle Olimpiadi, l’inno di Mameli. Intanto, volgiamo le orecchie alla “Cavalleria Rusticana” di Mascagni, che fa da colonna sonora ad una delle scene più spettacolari del barocchismo di Francis Ford Coppola ne “Il padrino – parte III” (Rete 4, martedì 31 agosto – 21,10), anch’esso, come i primi due capitoli, fruibile a prescindere dalla conoscenza dell’intera trilogia. Messa così, è la storia dell’anzianità di Michael Corleone, alle prese, alla fine degli anni settanta, con un intreccio di pubblico e privato, tra famiglie rivali e criminosa espansione finanziaria. Finale melodrammatico con montaggio di convulsa calibratura.

Vedere film è rilassante, girarli meno. Per farsene un’idea, l’opera ideale è “Effetto notte” (Iris, mercoledì 1 agosto – 22,45) di François Truffaut. Il regista Ferrand sta girando “Vi presento Pamela”, storia di una giovane inglese che tradisce il neo-sposo, francese, col suocero. Finale (del film nel film) tragico, svolgimento delle riprese di sorridente travaglio. Truffaut gira un film sull’amore verso il cinema, più che sul mestiere: ma l’amore è complicato quanto certe situazioni lavorative.

Di recente premiato ai Nastri d’Argento con “Posti in piedi in Paradiso”, Carlo Verdone raccoglie i frutti di una lunga militanza cinematografica: che cominciò, dietro la macchina da presa, con “Un sacco bello” (Rete 4, giovedì 2 agosto – 23,05). Tre episodi: bulletto romano parte con un amico per la Polonia, con bellicose intenzioni d’abbordaggio; fondatore di una comunità hippie reincontra il padre e rivive una breve, surreale, parentesi familiare; tresca tra due soggetti instabili, lui succube della madre, lei di un ex non troppo ex. Alto macchiettismo, ma anche una carica profondamente umana in grado di evocare, con leggerezza, un certo smarrimento pre-paninaro d’inizio anni ottanta.

A proposito di commedia italiana, per restare in tema suggeriamo un risveglio alla buon’ora per vedere “Il monaco di Monza” (Rai 3, venerdì 3 agosto – 8,00), di Sergio Corbucci, con Totò solito gigantesco mattatore, spalleggiato da un improbabile marchese villain (Nino Taranto) e da uno spaesato fraticello farlocco (Macario). Ambientato nel ‘600, quando fingere di essere un monaco poteva procurare da mangiare, e qualche guaio. Due momenti memorabili: la litania di Totò e Macario che, nell’entusiasmo, finisce con un “Brigitte Bardot, Bardot”; la questua a tempo di rock di Adriano Celentano e Don Backy.

Nell’era del 3D e del digitale, “Jurassic Park” (Italia 1, sabato 4 agosto – 21,10) sembra preistorico. Da un romanzo di Michael Crichton: miliardario ambizioso allestisce ai Caraibi un parco giochi con dinosauri clonati. I sistemi di sicurezza vengono sabotati e i lucertoloni sono senza guinzaglio. Uno schema assai semplice che Spielberg trasforma in sofisticata macchina da spettacolo che, con un’effettistica d’avanguardia, riesce ad essere così credibile da far prevalere, sull’avventura e sulla fantascienza, l’effetto spavento.

Senza paura, ci avviamo alla chiusura di settimana con “Fearless” (Iris, domenica 5 agosto – 21,00), film di Peter Weir tratto da un romanzo di Rafael Yglesias. Scampato ad un incidente aereo, architetto di San Francisco vive una profonda crisi psicologica che lo allontana dalla famiglia e dal lavoro. Un’altra sopravvissuta lo guarisce. Incisivo dal punto di vista psicologico e convincente da quello drammatico, risente di qualche battuta a vuoto nei dialoghi, ma sopravvive grazie ad un buon cast, soprattutto per la prova del protagonista Jeff Bridges.

Antonio Maiorino

 

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