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16/11/2020
Tennis: Sinner, il predestinato dal futuro radioso
Jannik Sinner, altoatesino, che dall’età di 8 anni giocava a tennis dimostrando attitudini da campione in qualsiasi sport si cimentasse. E' il tennista del momento. Era considerato una promessa dello sci poi aveva scelto il tennis spinto da Massimo Sartori, coach di Seppi, che gli aveva consigliato di trasferirsi a Bordighera seguito da Riccardo Piatti. Un allenatore che aveva lavorato con campioni come Djokovic, Ljubicic, Gasquet e Coric. Una garanzia. Capelli rossi, fisico longilineo e un viso che lo fa sembrare ancora più piccolo della sua giovane età, Sinner si presenta all’attenzione del tennis al challenger di Bergamo. Riceve un invito ed entra in tabellone perché la sua classifica (era 546esimo) non gli permetteva nemmeno di giocare le qualificazioni.
Il torneo si rivela più facile del previsto, vince 5 partite perdendo solo due set e fa capire che non sarà una meteora. Ha appena 17 anni ma idee chiare e una solidità mentale invidiabile. Fondamentali ottimi con il rovescio migliore del diritto, da rivedere a rete e un servizio non esplosivo ma comunque abbastanza robusto sul quale si può lavorare per renderlo più proficuo. Al Foro Italico supera le prequalifiche e si guadagna l’accesso al tabellone principale. Al primo turno gioca con l’americano Johnson e sotto 5-2 al terzo rimonta e vince tra il tripudio dei tifosi italiani. Al secondo turno incontra il greco Tsitsipas, un avversario troppo solido per poter pensare di fare partita pari ed infatti arriva una dignitosa sconfitta.
Perde al primo turno agli Us Open ma fa tremare Wawrinka e la faccia infuriata dell’italiano al termine della partita fa capire quanto carattere ci sia dietro quel viso da ragazzino. La scorsa stagione si chiude col trionfo a Milano alle Nextgen, torneo che annovera i migliori 8 under 21 dell’anno. Lui lo vince a 18 anni. I miglioramenti sono continui ed evidenti e lo si capisce quando a settembre, ancora al Foro Italico, sulla strada ritrova Tsitsipas e questa volta la partita la vince con autorità. In poco più di un anno ha messo sotto il numero sei del mondo. Il successo in un torneo Atp è la logica conseguenza e a Sofia è arrivata la prima gemma di una carriera che si profila lunga e luminosa. Gli chiedono se potrà diventare numero uno al mondo e di vincere un torneo del grande slam, traguardo che manca all’Italia dai tempi di Panatta nel lontano 1976, sogno o prossima realtà? Con Sinner è facile sognare…
Antonio Procopio