Grazie lo stesso Matteo, ci riproverai. È Novak Djokovic il campione di Wimbledon 2021 ma onore ad un grande Matteo Berrettini che cede 3-1 contro un avversario che ormai fa parte della storia del tennis e che è ad un passo dall’essere il piu grande di tutti i tempi. Sesto Wimbledon per il serbo che conquista il 20esimo titolo del grande slam raggiungendo così Federer e Nadal ma con enormi prospettive di staccarli a breve vista la progressione con cui li ha raggiunti. E soprattutto col successo sull’erba londinese, Djokovic, avendo vinto nel 2021 anche gli Australian Open e il Roland Garros, è in lizza per fare il grande slam se dovesse trionfare anche a New York a settembre. Un’impresa mai riuscita nell’era moderna che lo consacrerebbe come il migliore di sempre. È stata una partita che Djokovic ha vinto con la forza dell’esperienza che lo ha sorretto nei momenti topici dell’incontro. Avvio lento da parte di entrambi che sentono oltre modo l’importanza del match e sbagliano qualche colpo di troppo. Berrettini si tiene a galla solo col servizio ma da fondo campo sbaglia troppo specie col rovescio, il suo colpo più vulnerabile. Ma anche Djokovic non sembra quello migliore e permette all’italiano di recuperare sotto 2-5 fino al 6-6. Si arriva al tie break e qui Berrettini torna a fare sentire la pesantezza dei suoi colpi, gioca con coraggio e vince il set per 7-4.

La reazione prevista del numero uno al mondo non si fa attendere, passano pochi minuti e Il romano si trova sotto 0-4. Con pazienza e forza mentale Berrettini lentamente ritrova il suo gioco, recupera fino al 4-5 ma deve cedere il set per 6-4. Sono passate quasi due ore e l’incontro è in perfetta parità. Si comprende che il terzo set possa essere l’ago della bilancia della partita e qui viene fuori la maggiore attitudine di chi ha giocato trenta finali del grande slam. Berrettini concede una palla break che Djokovic trasforma, poi nel sesto gioco l’italiano ha due opportunità per agganciare Djokovic sul 3-3 ma non le trasforma e il set si chiude ancora 6-4. Più o meno lo stesso discorso accade anche nel quarto parziale: avanti 3-2, Berrettini con al servizio Djokovic sul 15-30 fallisce un punto che lo avrebbe portato a due palle break e poi raggiunto sul 3-3 non ha più energie mentali per contrastare Djokovic che vince gli ultimi tre giochi, il set (6-3) e la partita.

Tutta esperienza per Berrettini che a fine gara ha riconosciuto di non essere riuscito a gestire le tante emozioni. Siamo sicuri che questo sarà per lui un punto di partenza e non di arrivo mentre per Djokovic si aprono le porte del paradiso. Tra meno di due mesi inizierà New York dove potrebbe fare la storia e riuscire in un’impresa leggendaria. Tra le donne successo per la numero uno al mondo, l’australiana Ashleigh Barty che in finale ha battuto in tre set (6-3, 6-7, 6-3) la ceca Karolina Pliskova conquistando il suo primo titolo a Londra.

Antonio Procopio