Notizie » Cultura » Viaggi
19/08/2012
Zante: l'isola delle tartarughe
"Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere..", sono alcune note del celebre sonetto "A Zacinto", di Ugo Foscolo che qui nacque nel 1798 e vi trascorse la fanciullezza, successivamente a causa dell’esilio non potrà più farvi ritorno, deciderà quindi di onorare la sua terra dedicandole dei versi.
Oggi Zante è tra le isole più amate dello Ionio, con le sue caratteristiche frastagliate ed i suoi incantevoli paesaggi, riesce ad affascinare anche il visitatore più esigente.
Gran parte dei turisti vi si recano incuriositi dalla presenza delle tartarughe marine “Caretta Caretta”, specie in via d’ estinzione e perciò protetta costantemente dagli ambientalisti che sorvegliano le spiagge dove gli esemplari si fermano per deporre le uova. Dopo 60 giorni i gusci si schiudono permettendo alle nuove nate di raggiungere il mare che lasceranno solo dopo vent’anni per deporre a loro volta le uova.
Molto visitata è “la spiaggia del relitto”, situata ai piedi di un alto promontorio e raggiungibile unicamente via mare. Sorprendente il colore delle sue acque blu per la presenza di zolfo proveniente dalle grotte sulfuree circostanti, la meta è sicuramente tra le più fotografate della Grecia; nell’ insenatura risiede il vecchio relitto che li vi naufragò.
L’isola è frequentata da moltissimi giovani che risiedono principalmente nella zona di “Laganas” un lungo stradone illuminato composto da discoteche, ristoranti e negozi di souvenir ma non mancano luoghi di ritrovo più tranquilli o culturali. E' il caso del tempio di “Agios Nikolaos”, protettore dell’isola.
Per i più romantici da non perdere è lo spattacolare tramonto a Keri, dove l'azzurro del cielo si mescola con tonalità d'arancio per poi lasciare dolcemente la scena alla notte. Ma l'isola offre ache tante altre possibilità di escursione e di panorami che certamente difficlmente si potranno dimenticare, cosi come il sapore particolare dell'olio locale. Ricordi e sapori da custodire gelosamente, per sempre.
Anna Vicario