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30/09/2021
Napoli-Spartak Mosca 2-3: direzione di gara disastrosa, gli azzurri non si aiutano
Seconda giornata del Girone C di Europa League. A Napoli, lo Spartak con 0 punti. Meret e Manolas come prevedibile, titolari, a sorpresa mancano Anguissa ed Osimhen, dentro Elmas e Petagna. Si sistema con il 3-5-2 la squadra ospite, con i due esterni di centrocampo che sono Moses e Ayrton. Bakaev rinfoltisce il centrocampo, davanti restano Promes e Ponce.
Nonostante gli azzurri impieghino solo 12 secondi a far gol, con Elmas e grazie ad un erroraccio di Maksimenko, il match diventa un turbinio di colpi di scena che richiederebbe diverse pagine di un eventuale racconto. Complice anche un confusionario arbitro, Kruzliak, capace di far arrabbiare entrambi i tecnici e costretto a 10 minuti di recupero. Prima il rosso a Rui arrivato con il VAR, che tutto sommato ci può stare, poi un'entrata a piede abbastanza alto di Ponce su Manolas però, è accolta solo con un giallo ed ancora, un rigore erroneamente assegnato dall'arbitro ai russi e di nuovo aggiustato dal VAR. Nel mezzo, un Napoli buono fin quando non resta in dieci al 29', poi confusionario ma con una difesa solida. Si avvicina anche il raddoppio ma Zielinski spara alto dopo un tiro di Politano deviato dalla difesa. Gli azzurri, concludono col 4-3-2.
Entrano Osimhen ed Anguissa da subito, ma gli azzurri non restano calmi e subiscono il pari di Promes al 55'. I padroni di casa si fanno condizionare poi da un altro mancato rosso per entrata a palla lontana su Osimhen, arbitro che intanto riesce a dimenticare anche un retropassaggio al portiere che la blocca con le mani. Ne approfittano i russi che con umiltà fanno la loro gara e trovano il vantaggio di Ignatov a nove dalla fine. Si buttano in avanti i partenopei che subiscono anche il terzo gol di Promes nonostante restino anche loro in dieci per un doppio giallo. Nel recupero il 2-3 finale è di Osimhen ma c'è poco tempo per cambiare le cose. Ingenui gli azzurri in una gara confusionaria ma che intanto lancia i russi a quota 3.
Vincenzo Capuano