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01/09/2012
Cinema: Scialla
La vita Di Bruno Beltrame, professore e aspirante scrittore di successo, cammina su binari fissi e poco entusiasmanti, dato che il sistema scolastico lo ha deluso al punto di indurlo a dimettersi anzitempo, riducendolo a dover dare ripetizioni a ragazzi svogliati e irrispettosi e la sua carriera di scrittore si è arenata nella redazione di auto-biografie per personaggi famosi come calciatori e pornodive.
Il quindicenne Luca è uno dei suoi disimpegnati studenti, tanto irriverente, quanto simpatico e vivace, verso il quale Bruno sente un interesse maggiore che per altri, fino a scoprire, un giorno qualunque prima dell’estate, che quel ragazzo è suo figlio, frutto di un rapporto occasionale, avvenuto 16 anni prima.
E’ proprio la madre di Luca che gli fa la scioccante rivelazione, annunciandogli, inoltre, la sua repentina e irrevocabile partenza per un lavoro in Africa. Gli chiede di ospitare Luca e di seguirlo, per il tempo necessario, senza tuttavia rivelare al ragazzo la sua vera identità, al fine di non turbarne la già fragile psicologia. Si costruisce così, fra due “quasi” sconosciuti appartenenti a generazioni diverse, una relazione affettiva che costringe Bruno, da “genitore” a rivedere tutte le sue “abitudini” di “single” e il ragazzo a dover dare (finalmente) conto ad un adulto delle sue pericolose ragazzate. Il loro incontro cambierà entrambi, per sempre.
La vicenda che ci racconta Francesco Bruni, in maniera divertente, mai moraleggiante, è, sostanzialmente, una storia “vera” che ci parla di una situazione reale e possibile, di un padre disimpegnato deluso dalla vita, come tanti, e di un adolescente in cui è facile riconoscere i nostri ragazzi; il messaggio che ci rimanda il regista è che al di là delle apparenze, in questa nostra società, senza più stimoli e valori certi, un’interazione fra genitori e figli, tra scuola e genitori, per quanto complicata, non solo è possibile, ma auspicabile e necessaria; ci dimostra che, dietro l’apparente superficialità e pericolosa incoscienza dei ragazzi, c’è in realtà la grande richiesta di una guida da parte degli adulti di riferimento; allo stesso modo, un genitore, sentendo la responsabilità a cui è chiamato, può e deve fare scelte di vita che consentano ai propri figli di maturare ed evolvere nel miglior modo possibile, anche e proprio nell’opposizione, nel confronto e nell’esempio.
Il film ha ricevuto, come meritava, ampio consenso di pubblico e numerosi riconoscimenti per regia, sceneggiatura e recitazione.
Donata Porta
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