Notizie » Cultura » Libri
21/06/2022
Aldo Nove a Napoli per il libro di Gloria Vocaturo: 'Autobiografia di mio padre'
L'appuntamento è fissato per Giovedì 23 giugno alle 18,30, presso la libreria IoCiSto, piazzetta Masullo a Napoli
Eccezionale presenza, nel capoluogo campano di uno dei maggiori poeti contemporanei. Aldo Nove presenterà il romanzo di Gloria Vocaturo, Autobiografia di mio padre. Aldo Nove, che ha appena ricevuto la Bacchelli come riconoscimento al suo contributo nella diffusione della cultura italiana nel mondo, intende con la sua presenza testimoniare la bellezza di questa opera letteraria, inusuale sia nello stile narrativo sia nella struttura. A tal proposito il Poeta Aldo Nove ha dichiarato “In questo libro una voce parla dentro un’altra voce. Nella trasmutazione alchemica delle parole, Gloria Vocaturo ci prende per mano e ci accompagna, tra prosa e poesia, con suo padre, oltre le porte del tempo, in punta di piedi, con grazia e meticolosità stilistica”.
Gloria Vocaturo, nata a Roma ma cittadina napoletana da 25 anni, ha pubblicato, per i tipi di Castelvecchi editore, un romanzo intimo, emozionale, emozionante. Nelle note dell’autore Gloria Vocaturo scrive “Era una mia urgenza: raccontare di mio padre e riprendere un dialogo interrotto quasi dieci anni fa. Lui mi ha sostenuta nei miei momenti delicati. Il suo ricordo, la sua fede, mi sono stati sempre sufficienti. Con questo romanzo voglio anche sottolineare la fondamentale importanza della famiglia nelle nostre vite e il suo valore nella società. Importante lo è stata nella mia infanzia, nella mia crescita e lo è tutt’ora.
Costantemente inserita in una condivisione spirituale. E poi il significato della morte, la necessità di elaborarla, giustificarla, attraverso la consapevolezza dell’Eternità: il percorso vitale va inteso come fase di passaggio e di purificazione per raggiungere, dopo altri stadi, la perfezione eterna.
In Autobiografia di mio padre Gloria Vocaturo affronta i valori fondamentali della vita: la famiglia, la morte, la spiritualità. Leggendo, si respira l'eternità: i "Soliloqui" fungono da elementi connettivi tra ciò che accade, la vita, e il suo significato spirituale; rappresentano la voce interiore che, post- mortem, rimane indelebile. Il padre diviene immortale. Molto efficace, nel racconto, è la dialettica costante tra la sua presenza terrena - le sue debolezze, la sua italianissima malinconia - e la sua persistenza nell'Altrove.
“Non abbiamo conoscenza per escludere la Mente creatrice, la presenza trascendente. Siamo originati da un Pensiero complesso, da un’Essenza primaria. Qui, nell’Oltre, è tutto definito nell’armonia. Non esistono l’odio, il dolore, la superbia, le rivalità. Non abbiamo conoscenza per dichiararci atei. Tutto ciò che vive è Dio.” Così la scrittrice in un “soliloquio” ci riporta la visione dell’aldilà, la sollevazione dall’esistenza, quella parte segreta in cui la spiritualità è più forte di ogni morte.
Autobiografia di mio padre si pone al centro del dibattito sulla esistenza postuma, sui rapporti inscindibili tra il qui e l’oltre. Un romanzo che ci fa fermare, rallentare, pensare. Le pagine scorrono come una preghiera, come una confessione. “Siamo fatti di una pelle sottile e fragile, che si sgretola davanti ai nostri stessi occhi impastati di bugie. Le vite sono icone dissacrate, torri abbandonate nel deserto, alvei prosciugati, piste di trenini impazziti. Le nostre vite sono cristalli di sale. Le nostre vite non sono nostre”
Fonte: ufficio stampa Readaction