Il Napoli pareggia a Genova e perde ulteriori 2 punti nel suo cammino. Dopo la sconfitta interna con la Lazio, gli azzurri riescono solo a strappare un pareggio al Ferraris, recuperando il doppo svantaggio con i grifoni. le reti di Bani al 39° e di Retegui al 56° sembravano aver indirizzato il match in un'unica direzione anche perchè fino a quel momento il Napoli non era di fatto mai esisitito. Neanche un tiro in porta degli azzurri verso la porta avversaria ma solo tanta confusione e lentezza nel possesso palla, fin troppo sterile. Squadra schierata con il 4 - 3 - 3 con Elmas a destra e coppia centrale Ostigard - Juan Jesus, con Mario Rui a sinistra. Queste le novità rispetto all'ultima gara ma la resa non è stata soddisfacente al punto che, ad inizio ripresa, il mister ha inserito subito Politano e poi Olivera, Cajuste e Raspadori. E proprio i due nazionali azzurri hanno messo a segno le reti del pareggio che, ovviamente, lascia tanta amarezza ma anche il convincimento che tante cose non vanno bene e che occorre rivedere qualcosa nell'assetto tattico. Nel finale, dove forse si poteva trovare spazio anche per Simeone o Lindstrom, Garcia ha invece inserito Zerbin al posto di Kvara. Una sostituzione onestamente incomprensibile, stante la situazione del punteggio. 

Anche in fase di non possesso le difficoltà non sono mancate. Certo, ripensare alla difesa impenetrabile dello scorso anno con Kim e vederla oggi con in campo i centrali che facevano quasi sempre panchina e il nuovo acquisto Natan che non ha mai giocato, lascia la porta aperta a qualche riflessione sul calciomercato. Anguissa lento, Lobotka non determinante come siamo abituati a vedere, il solo Zielinski ha cercato di vivacizzare il gioco. Osimhen non riesce ad essere messo in condizione di diventare letale, si predilige ancora il consueto schema di gioco, laddove forse bisognerebbe essere più offensivi con un altro attaccante al fianco del nigeriano, anche sacrificando un esterno. Raspa ed Osi, Osi ed il Cholito, le possibilità ci sono. In ogni caso, squadra ancora "lunga" in molti frangenti e poco incisiva. Per Garcia il lavoro non manca ma il tempo è poco perchè l'Inter è già in fuga e mercoledi c'è la Champions e poi la trasferta a Bologna.

Antonello Giannetti