Una figuraccia, senza se e senza ma. Il Napoli dice addio alla Coppa Italia nel peggiore dei modi. Sconfitta casalinga per 4 - 0 contro il Frosinone che, intendiamoci, ha meritato l'ampia vittoria. Squadra organizzata tatticamente, sempre pronta a colpire e attenta nel disinnescare sul nascere le poche, velleitarie azioni del Napoli, autore di una prestazione difficilmente spiegabile ma di certo inguardabile.

D'accordo con il corposo turn over, causato anche da qualche infortunio, ma una debacle di queste proporzioni resta inaccettabile anche perché ampia rotazione l'hanno fatta anche gli ospiti. E, paradossalmente, il crollo degli azzurri si è avuto quando in campo sono entrati i titolari atteso che alcune delle seconde linee avevano esaurito il carburante. Sono emersi di nuovo i soliti, annosi problemi che hanno accompagnato la squadra fin dagli albori della stagione. Permeabilità difensiva, giro palla lento e prevedibile, difficoltà ad uscire dal basso superando la pressione degli avversari, poche palle pulite per gli attacanti. Aggiungiamo ancora l'equivoco Raspadori che, in posizione di esterno, proprio non va. Forse occorrerebbe uno stravolgimento tattico. Mettere da parte il 4 - 3 - 3 ormai noto agli avversari che lo annullano e , magari, spazio ad un altro sistema di gioco che possa esaltare le qualità balistiche di Raspadori e di centravanti di area di Simeone. Ovviamente, con un entrocampo diverso, magari più fisico con qualcosa che inevitabilmente si dovrà fare nel mercato di gennaio per tentare di raggiungere il piazzamento Champions, cosa che, al momento, non appare per nulla agevole. Ora, al netto della cocente eliminazione, bisognerà verificare questa sconfitta quanto inciderà anche nel campionato tenuto conto che in tanti, stasera, sono apparsi lontani anni luce da quanto visto appena qualche mese fa. 

Antonello Giannetti