Anche il giorno dopo, la delusione per la brutta sconfitta del Napoli fatica ad andare via. L'Atalanta si è dimostrata più squadra ( e questo, ovviamente, ci può stare) ma soprattutto ha confermato di avere tante opzioni soprattutto dal punto di vista offensivo. Il Napoli, dal canto suo, è sembrato dipendere solo ed esclusivamente dalle giocate su Lukaku che, invece, ha deluso, non riuscendo mai ad avere la meglio su Hien, roccioso difensore sempre concentrato. Anche da Kvara era lecito attendersi qualcosa in più e ci domandiamo fino a quando i due potranno in qualche maniera ( pur avendo finora numeri positivi) essere sempre tra gli undici titolari. Alle loro spalle ci sono giocatori forse meno forti ma di talento e che, in questo Napoli che nonostante il primato e tante cose buone, forse ora necessità di una iniezione di qualità, anche in danno della tanto agognata fisicità.

Perchè le gare si vincono anche e forse soprattutto con il valore tecnico e calciatori come Ngnoge, Neres e lo stesso Raspadori che forse può essere impiegato come con la nazionale, a fungere da raccordo in una zona di campo spesso vuota che il Napoli non riesce a nostro modesto parere, a coprire con costanza. Gli azzurri fanno fatica dalla trequarti in su, dove nessuno riesce a "saltare" l'uomo e creaare la superiorità numerica in quella zona di campo. Questo perchè i centrocampist hanno evidentemente altre caratteristiche, importanti sicuramente ma mancano di quella dote propria della "vecchia mezzala" o trequartista, in grado di garantire il cambio di passo, la giocata illuminante, l'assist. Senza volerci sostituire al mister Conte, ovviamente, riteniamo però che almeno in qualche partita, un "altro" Napoli sia possibile vederlo. D'altronde la rosa è ampia e la Società, pur senza la Champions, ha compiuto uno sforzo formidabile mettendo a disposizione del mister un organico ampio e di valore.

Antonello Giannetti