Il letargo è uno dei comportamenti animali più misteriosi in natura, la cui parola deriva dal greco e significa "stato di torpore simile a sonno profondo". Esso è utilizzato per superare i momenti più difficili dell'anno, a causa di grandi variazioni di temperatura o per  la scarsa disponibilità di cibo ed acqua: l’ibernazione aiuta a sopravvivere ai rigori dell’inverno mentre l’estivazione alle torride estati.

Questa strategia animale si potrebbe definire come “una vita sospesa”, durante la quale le funzioni di alcuni organi sono rallentate o addirittura cessate del tutto, infatti il cuore riduce i suoi battiti, la respirazione è debolissima e non si hanno funzioni escretorie. Inoltre tale stato necessita preventivamente di un’adeguata preparazione del giaciglio, che deve essere caldo ed al sicuro da possibili predatori, nonchè di un accumulo cospicuo di cibo che sarà indispensabile per il risveglio primaverile. Gli animali colpiti dal lungo sonno sono per lo più mammiferi (es. orsi, panda, ghiri, scoiattoli, ricci, pipistrelli etc.), alcuni rettili (es. vipere, bisce, tartarughe etc.), qualche anfibio ma anche animali invertebrati (es. farfalle, formiche etc.). 

Purtroppo negli ultimi anni, a causa dei mutamenti climatici, la demarcazione stagionale non è più ben definita e si sta assistendo a progressive alterazioni dei bioritmi animali ed a squilibri dell’intero l’ecosistema naturale. 

Letizia Passantino