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L’Ippocampo, un bizzarro pesciolino.

27/11/2012

L’Ippocampo, un bizzarro pesciolino.

L’Ippocampo è un pesciolino, di piccole dimensioni ( da due a trenta centimetri) alquanto singolare che risiede in quasi tutti i mari temperati e che si nutre di microrganismi animali e vegetali. Il nome, derivato dal greco, significa “cavallo-mostro”, proprio per le peculiarità morfologiche; non ha la pinna caudale, bensi una coda prensile, la bocca ha la forma di un tubicino, riesce a ruotare gli occhi l’uno indipendentemente dall’altro e ha la straordinaria capacità di mutare colore.

Le specie più comuni sono quelle che presentano il color grigio scuro o nero bronzeo, mentre quelle del Mediterraneo e dell’Oceano Indiano presentano un addome screziato di rosa, di giallo, di turchino e di bianco.
Il cavalluccio marino è privo di scaglie, sostituite da una serie di piastre ossee che formano una corazza a sua protezione e, al contempo, lo costringono a nuotare in posizione verticale, facendolo avanzare in avanti ed indietro, su e giù, grazie al movimento rapido della piccola pinna dorsale e delle altre due pinne che, sistemate ai lati del capo, in modo sincrono, descrivono un otto.

Merita una particolare menzione la fase del corteggiamento che si estrinseca in una complessa danza nuziale della durata di 24-48 ore, accompagnata da un lieve rumore che funge da richiamo amoroso, al cui termine seguono l’amplesso e la deposizione delle uova da parte della femmina nella tasca incubatrice del maschio, che si occuperà della covata fino alla schiusa.

Letizia Passantino 

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