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04/03/2013
Quando la terra trema: la potenza dei terremoti
Il terremoto è un fenomeno naturale potenzialmente tra i più devastanti, che viene determinato da una serie di bruschi movimenti sulla superficie terrestre che si originano in un punto più o meno profondo, a livello della crosta o della zona del mantello.
In realtà l’involucro terrestre, composto da zolle o placche, è in costante movimento per una sua fisiologica evoluzione e trasformazione; ogni anno, in tutti i continenti, abbiamo contezza delle numerose scosse, talmente lievi, che vengono rilevate solo dagli strumenti e non avvertite dall’uomo.
Rispetto all’origine, è possibile evidenziare fondamentalmente tre tipi di terremoti: quelli vulcanici, che precedono o accompagnano le eruzioni, quelli di sprofondamento o di assestamento, causati da crolli di cavità sotterranee, ed infine quelli di origine tettonica.
Questi ultimi sono i più disastrosi e si verificano in un determinato punto in profondità, definito ipocentro, ove gli scivolamenti o addirittura le rotture delle masse interne generano delle onde elastiche, dette onde sismiche, che si propagano verso la superficie, detta area epicentrale.
Più profondo è l’ipocentro, tanto più vasta è la zona interessata ed inoltre, se dovesse trovarsi sul fondale marino, potrebbero determinarsi maremoti e/o tsunami.
Le scosse sismiche che si manifestano sulla superficie terrestre possono essere date da vibrazioni verticali dette scosse sussultorie, da vibrazioni orizzontali dette scosse ondulatorie ed infine da vibrazioni più complesse, con angoli di inclinazione particolari spesso sovrapposte tra loro, dette scosse vorticose o rotatorie.
Non è raro che i terremoti ed i successivi sciami sismici possano avere lunga durata, determinando il cosiddetto “periodo sismico”, anche accompagnato da boati provenienti dal sottosuolo.
L’intensità dei terremoti viene valutata con l’utilizzo dei sismografi, strumenti registratori mentre con i sismogrammi si analizza tutta la durata dell'evento nella sua interezza.
Al giorno d’oggi, le scale utilizzate sono quella ideata dal sismologo statunitense Richter, che classifica la cosiddetta magnitudo di un terremoto valutando la quantità di energia liberata dalla scossa e la sua distruttività, e quella di Mercalli, sismologo italiano, che invece ne classifica l’intensità in base ai suoi effetti dannosi visibili su cose e persone.
Gli effetti prodotti dai movimenti tellurici variano molto in base alla natura e alla consistenza del territorio, ma anche dalla popolosità dell’area interessata. Infatti, un altro significato della parola terremoto è “causa di grande trambusto, profondo sconvolgimento, mutamento radicale e sconcertante,” tutto ciò che tristemente accade in tale circostanza.
Letizia Passantino